[07/09/2010] News

Unicef: obiettivi di sviluppo del Millennio solo se ci sarà equità nell'accesso e distribuzione delle risorse

FIRENZE. Gli Obiettivi di sviluppo del millennio (Osm) si raggiungeranno solo se ci sarà equità nell'accesso alle risorse e se si investirà nella tutela dei bambini svantaggiati, bambini tutti, che sono il soggetto di riferimento per uno sviluppo durevole e sostenibile. Tra l'altro questa scelta non è antieconomica anche se, aggiungiamo, significa in realtà cambiare paradigma rispetto all'attuale concetto di sviluppo. Questo in sintesi quanto emerge da uno studio dell'Unicef, pubblicato oggi. «Le nostre scoperte sfidano il modo di pensare tradizionale, secondo cui concentrarsi sui più poveri e svantaggiati non è economicamente efficiente ha dichiarato il direttore generale del Fondo Onu per l'Infanzia, Anthony Lake- Una strategia incentrata sull'equità non è soltanto una vittoria morale, giusta in linea di principio, ma anche una vittoria giusta nella pratica».

Tali considerazioni sono supportate dalle tesi emerse nelle conclusioni di due pubblicazioni: "Ridurre i divari per raggiungere gli obiettivi" e "Progressi per l'infanzia: Raggiungere gli Osm con equità". In sintesi: Un approccio incentrato sull'equità migliora l'utile sul capitale investito, evitando un numero molto maggiore di decessi infantili e materni, nonché di episodi di arresto della crescita; secondo le stime, usando l'approccio basato sull'equità, con un investimento di un milione di dollari per ridurre i decessi sotto i cinque anni in un Paese a basso reddito e a mortalità elevata eviterebbe il 60% di decessi in più di quanto si ottiene oggi; poiché la malattia, la cattiva salute e l'analfabetismo colpiscono soprattutto le popolazioni infantili più povere, il fatto di fornire a questi bambini servizi essenziali, può accelerare notevolmente i progressi verso il raggiungimento degli Osm e ridurre le disparità all'interno delle nazioni.

«I risultati dello studio dell'Unicef mi hanno fatto pensare che il fatto di concentrarsi sull'equità possa risultare convincente sia sul piano pratico sia sul piano dei valori» ha aggiunto Lawrence Haddad, direttore dell'Institute of Development studies, nel Sussex. Anche l'altra pubblicazione documenta la disparità attraverso una gamma di indicatori chiave, tra cui quelli che emergono dai confronti di dati tra le nazioni in via di sviluppo e quelle industrializzate, tra i quintili (suddivisione in cinque parti di un insieme considerato) di popolazione più ricchi e quelli più poveri all'interno delle stesse nazioni, tra la popolazione rurale e quella urbana, e tra i bambini e le bambine. Tra i principali dati emersi: i bambini provenienti dal quintile più povero delle famiglie nel mondo in via di sviluppo hanno probabilità più che doppie di morire prima del compimento del quinto anno rispetto ai coetanei del quintile più ricco; i bambini dei quintili più poveri delle loro società hanno più del doppio delle probabilità di essere sottopeso e corrono un rischio molto maggiore di arresto della crescita rispetto ai bambini dei quintili più ricchi;degli 884 milioni di persone che non hanno accesso a fonti migliorate di acqua potabile, l'84% vive in zone rurali.

«La Dichiarazione del Millennio è stata fatta per migliorare la vita delle persone più svantaggiate del mondo- ha sottolineato Lake- Noi crediamo che le conclusioni di questo studio possano avere un effetto reale sulla visione globale sul come perseguire gli Osm e sullo sviluppo umano in generale, aiutandoci a migliorare la vita di milioni di bambini». Noi purtroppo non siamo così ottimisti ma ci auguriamo che chi ha facoltà di decidere sulle sorti del Pianeta almeno legga questi studi.

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