
[10/09/2010] News
LIVORNO. Mentre Berlusconi è al Forum politico mondiale di Iaroslav in Russia, al quale partecipano anche i sudcoreani, per parlare di "Stato moderno: norme della democrazia e criteri dell'efficacia", a Bruxelles le reticenze dell'Italia hanno impedito all'unione europea di dare il via libera alla firma di un accordo di libero scambio con la Corea del sud.
A dirlo è stato oggi il ministri degli esteri del Belgio, Steven Vanackere, durante una conferenza stampa: «Il mio collega italiano (Franco Frattini, fra l'atro ex commissario europeo, ndr) ha chiaramente espresso delle considerazioni che rendono difficile, in questo momento, di aggiungersi agli altri Stati membri per un accordo».
Vanackere è convinto che nonostante l'Italia l'accordo venga firmato: «Speriamo di poterlo finalizzare lunedì, con l'obiettivo di firmare l'accordo al più tardi il 6 ottobre». Infatti il 5 ottobre 2009, Catherine Ashton, allora commissario Ue al commercio, e l'allora ministro al commerci sudcoreano Jong-hoon, avevano firmato un accordo di libero scambio Ue-Corea del sud che prevede l'abolizione di tutte le barriere doganali e commerciali.
L'accordo dovrebbe produrre più di 19 miliardi di euro di nuove esportazioni dall'Ue verso la Corea del sud e 12 miliardi dalla Corea ai Paesi Ue. I settori più interessati sono i servizi finanziari, giuridici e ambientali, il trasporto marittimo, le telecomunicazioni, ma secondo gli esperti anche l'industria e l'agricoltura europee dovrebbero trarne vantaggio.
Evidentemente il nostro Paese non si sente molto garantito ad aprire le porte ad un partner aggressivo e che punta molto sull'innovazione tecnologica "verde" come la Corea del sud.
Così, mentre a Iaroslav Berlusconi assicura che è tutto merito suo se la Russia è entrata nel G7, proprio gli amici russi dicono che la Corea del sud che ci preoccupa così tanto può diventare un partner per la Russia putiniana tanto amata dal nostri premier.
Anche il premier sudcoreano Lee Myung-bak ha detto al Forum politico mondiale che «Nel campo della modernizzazione, la Corea del sud può diventare un partner stabile per la Russia. E' possibile cooperare non solo nella sfera delle tecnologie, ma anche nella sfera delle risorse energetiche e naturali. Inoltre, possiamo avviare la cooperazione nel settore della costruzione delle infrastrutture».
Per Lee «La Corea del sud e la Russia devono cooperare strettamente per prevenire la minaccia terrorista ed impedire la diffusione di armi di distruzione di massa (che in Russia non si può certo dire che scarseggino, ndr). Dall'altro lato, i due Stati potrebbero cooperare nella messa in atto di un sistema di lotta contro i cambiamenti climatici, il problema più grande con il quale si confronta l'umanità. Nessun Paese può risolvere da solo i suoi problemi, è necessario farlo congiuntamente».
Sarà per questo diverso approccio che l'intervento del presidente sudcoreano sui siti internet dei giornali russi ha un grande risalto mentre le solite sortite del Berlusconi che si vanta di essere stato l'unico "sdoganatore" di una potenza come la Russia nella comunità internazionale non sembra calcolarsele nessuno?