[10/09/2010] News toscana

L'assessore regionale Marson illustra ad Ance il suo piano di lavoro e le condizioni per una proficua collaborazione

FIRENZE. L'assessore regionale all'urbanistica e pianificazione del territorio Anna Marson (Nella foto), intervenendo alla seduta del direttivo dell'Associazione nazionale costruttori edili della Toscana, ha spiegato il suo piano di lavoro e dettato le condizioni per un rapporto di proficua collaborazione con l'associazione.   «Costruire insieme politiche che migliorino la qualità degli interventi sul territorio, ma anche l'uso del territorio fisico, che per la Toscana rappresenta un valore aggiunto decisivo. Questa è l'importanza e la finalità di un confronto con l'Ance. Credo si possa parlare - ha continuato  l'assessore - di una consapevolezza condivisa della necessità di innovare forme e contenuti delle politiche pubbliche relative al governo del territorio, fermi restando i principi qualificanti del ‘modello toscano'».

Per Marson è necessario tenere insieme interessi collettivi  e gli interessi degli attori economici presenti sul territorio lavorando per due obiettivi principali: «da un lato rendere praticabile la priorità del riuso di aree già urbanizzate rispetto al consumo di territorio agricolo, e dall'altro qualificare l'offerta e aumentare la domanda di edifici e insediamenti con certificazioni energetiche ed ambientali».

Una prima risposta positiva è venuta da Ance per voce del presidente Stefano Varia. «Per un vero cambiamento di rotta è necessario introdurre innovazioni soprattutto in termini di riduzione dei tempi di attuazione degli interventi e semplificazione delle procedure. Questa esigenza è ancora più urgente alla luce dell'attuale difficilissima situazione economica generale del settore».

Molti i temi trattati nel confronto, dal piano casa, alla segnalazione certificata inizio attività ma poi l'assessore si è soffermata sulle priorità: « le riforme che più mi premono - ha continuato Marson - sono quelle strutturali: procedure non ridondanti e tempi standard di riferimento per la redazione degli strumenti di pianificazione; linee guida per i regolamenti edilizi, le modalità di presentazione dei permessi; eventuali parametri comuni per le istruttorie e la valutazione dei risultati; premi volumetrici per la riqualificazione dei margini urbani. Come Giunta abbiamo già iniziato a valutare ipotesi di possibile perfezionamento e innovazione del sistema in essere, a partire da una parziale riscrittura della legge regionale 1/05 sul governo del territorio».

Su questo fronte Ance ha proposto che la Regione attivi azioni di consulenza e assistenza nei confronti  degli enti locali «superando comunque tentazioni di ritorno ad una pianificazione verticistica». Per quanto riguarda le politiche innovative Marson ha parlato del progetto della presidenza regionale per l'insediamento di nuove industrie «che può costituire, in collaborazione con il gruppo di monitoraggio degli strumenti urbanistici in fase di attivazione, il primo nucleo di un riferimento operativo per una più efficace messa a disposizione sul mercato delle aree disponibili già urbanizzate. Una seconda risposta la può offrire la promozione di forme di pianificazione intercomunale capaci di far coagulare veri e propri "progetti di territorio", in grado di far emergere e valorizzare le diverse specificità socio-economiche e paesaggistiche di ciascuna area».  

Questo punto è stato particolarmente apprezzato da Varia. «Ben venga qualsiasi progetto sul territorio atto a superare il vero e riconosciuto limite alla pianificazione comunale e rappresentato dalla scala territoriale di riferimento, laddove il confine comunale appare insufficiente a fotografare la complessità dei fenomeni di mobilità, necessità abitative, degrado ambientale, che si presenta in particolare nelle aree urbane. Questa difficoltà non solo toscana a gestire scelte di larga scala in ambiti comunali ristretti, incide pesantemente anche sulla competitività dei nostri territori e sulle capacità di attrarre investimenti nei confronti di aree europee concorrenti; citiamo ad esempio il modello tedesco di gestione del territorio».

A completare il ricco scenario di input di lavoro proposto da Marson il Piano paesaggistico:  «il completamento dell'iter avverrà all'insegna della ricerca di sinergie con i programmi di finanziamento degli altri settori regionali, al fine di rendere effettivamente praticabili le strategie di tutela e riqualificazione dei diversi paesaggi prevista dal piano stesso».

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