[14/09/2010] News
FIRENZE. Salute ed economia sono legate a doppio filo (basta guardare i bilanci di una qualsiasi regione) ed un'azione determinata a livello europeo sulle cause dei cambiamenti climatici porterebbe benefici a tutto il sistema (economico-sanitario) con indubbi vantaggi per la salute dei cittadini. Queste in sintesi le conclusioni di uno studio pubblicato da Health and environment alliance (Heal) e Health care without harm Europe (Hcwh E). Nello specifico il rapporto quantifica i consistenti vantaggi economici che ci sarebbero passando ad un obiettivo europeo di riduzione del 30% delle emissioni di gas a effetto serra (rispetto al 20% attualmente previsto) e per la prima volta fornisce le stime sulle prestazioni sanitarie per i singoli Stati membri dell'Ue.
«La relazione dimostra anche che quanto prima l'Unione europea si muoverà per un target più alto, meglio sarà per la salute, i bilanci e la produttività» ha dichiarato Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed energia del Wwf Italia. Per quanto riguarda il nostro Paese, i benefici per la salute riportati nello studio, comprendono tra gli altri un aumento complessivo della speranza di vita di 16 mila anni diffusi in tutta la popolazione; migliori condizioni e inferiori costi sanitari (ad esempio 16.000 visite in meno per le consultazioni sui sintomi respiratori e asma); una forza lavoro più produttiva (si perderebbero 333.000 giornate di lavoro in meno ogni anno a causa di problemi cardiaci e respiratori).
«Per l'Italia si stima che, con un obiettivo di riduzione delle emissioni del 30% rispetto al 1990- ha ripreso Midulla- i benefici per la salute pubblica sarebbero un risparmio tra € 1,2 miliardi e € 3,4 miliardi di euro/anno dal 2020. Vorremmo che il Ministro dell'ambiente valutasse bene questi dati quando dichiara l'opposizione italiana all'innalzamento dell'obiettivo europeo, perché i benefici per l'ambiente e i cobenefici per la salute comportano vantaggi anche economici, quindi non vanno prese in esame solo le pigrizie (prima di tutto mentali) di una parte delle imprese» ha concluso l'esponente del Wwf.