[17/09/2010] News
FIRENZE. E' stato presentato "Italia a tavola 2010", il rapporto sulla sicurezza alimentare del Movimento difesa del cittadino e Legambiente giunto ormai alla sua settima edizione.
Nello studio sono stati segnalati i casi eclatanti come quello delle "mozzarelle colorate" ma anche sequestri di latte qualificato come 100% italiano, e in realtà prodotto da una miscela di latte ungherese e italiano, allevamenti dopati con ormoni, vini e prodotti di qualità falsi.
I numeri riportati nel rapporto sono riferiti ai controlli effettuati dai carabinieri per la tutela della salute (Nas), dell'Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari (Icqrf), dell'Agenzia delle dogane, dal Corpo forestale, dal Sistema di allerta comunitario, delle capitanerie di porto, e dei carabinieri per le politiche agricole e alimentari. Per l'edizione di quest'anno si è aggiunto il contributo dei servizi igiene degli alimenti e nutrizione ed i servizi veterinari dei dipartimenti di prevenzione delle Asl e Laboratori pubblici che operano nell'ambito del Servizio sanitario nazionale, per un totale complessivo di oltre 700mila controlli.
«Il rapporto Italia a tavola 2010 conferma anzitutto che il business dell'agroalimentare è sempre più appetibile per la criminalità organizzata e l'industria della contraffazione, a causa del valore crescente in termini economici del made in Italy - ha sottolineato Antonio Longo, presidente Movimento difesa del cittadino - Il nostro cibo di qualità deve peraltro fronteggiare non solo l'attacco illegale dei contraffattori, ma anche difendersi da chi a livello europeo vorrebbe depotenziare e sfumare sempre più le denominazioni di origine col pretesto della libera circolazione. Per fortuna il Rapporto ci conferma anche positivamente che il sistema dei controlli funziona e lavora bene, nonostante il taglio di fondi e di uomini e nonostante l'incredibile cancellazione dell'Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare, di cui chiediamo con forza la creazione».
Tra i molti casi segnalati nel rapporto c'è quello del vino, prodotto di qualità per l'Italia, che è vittima di sofisticazioni e contraffazioni. Nel 2009 Icqrf e Corpo forestale hanno scoperto, ad esempio, una vasta falsificazione dell'Amarone della Valpolicella: una famosa cantina di Fara Novarese moltiplicava con comune vino da tavola, per il 60% di provenienza francese e per il 40% di provenienza italiana, il vino Valpolicella della tipologia "Amarone", "Ripasso" e altri vini pregiati, per un totale di 952.084 litri. Nel settore ittico le sanzioni sono attribuite per il mancato rispetto delle norme di igiene sanitaria, di conservazione e di tracciabilità.
La Guardia Costiera, nel corso dell'operazione Giano (durante le festività natalizie) ha scoperto oltre 324 tonnellate di pesce scaduto da anni o in cattivo stato di conservazione e intercettato una vera e propria filiera di distribuzione nazionale di specie ittiche provenienti dall'area est asiatica. Le esportazioni di falso Made in Italy costituiscono una bella fetta di mercato con prodotti sottoposti al "stacca-attacca" di etichette trovate in interi rotoli durante molte operazioni delle forze dell'ordine.
«I dati sulla difesa della sicurezza alimentare - ha dichiarato Francesco Ferrante della segreteria nazionale di Legambiente - dimostrano come questa battaglia per la legalità sia necessaria per tutelare la salute dei cittadini, ma anche per proteggere dalla lunga mano dei truffatori e della criminalità organizzata un comparto importante come l'agroalimentare. Non è un caso che a crescere siano proprio le falsificazioni dei prodotti tipici certificati e di quel made in Italy, famoso in tutto il mondo, che alimenta buona parte delle nostre esportazioni. Con particolare attenzione vanno quindi difese dalle frodi le nostre piccole e medie aziende, che rappresentano il target più sensibile alle mire dei gruppi organizzati che speculano sul settore con profitti di milioni di euro» ha concluso Ferrante.
Il rapporto anche quest'anno segnala alcune buone pratiche dell'agroalimentare italiano consegnando il Premio Italia a tavola 2010. Il riconoscimento è andato a due esempi di mense in ambito sanitario individuate grazie alla collaborazione con Aiab (Associazione italiana per l'agricoltura biologica), alla community "Il Circolo del cibo" di Ctm Altromercato e al progetto "Prevenzione salute al ristorante", segnalato dalla Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi).