[20/09/2010] News

L'Ue fa il primo network Ccs del mondo per condividere le tecnologie di cattura e stoccaggio di CO2

BRUXELLES. La Commissione europea ha dato il via al suo Ccs project network, lo strumento dell'Ue che dovrebbe permettere la dimostrazione rapida e su vasta scala delle tecnologie CO2 capture and storage (Ccs). La rete dei progetti Ccs, tra i quail anche un paio italiani, è la prima a livello mondiale e secondo la Commissione Ue «E' destinata a favorire la condivisione delle conoscenze e ad aiutare i cittadini a comprendere meglio il ruolo del Ccs nella riduzione delle emissioni di CO2. Grazie a questo network, l'acquisizione di conoscenze guadagnerà in velocità e la Commissione potrà aiutare la tecnologia Ccs a sviluppare il suo potenziale senza ostacoli e a diventare commercialmente percorribile».

Il Ccs però è visto con molto sospetto da parte delle associazioni ambientaliste e dal settore delle energie rinnovabili che ne sottolineano il ruolo sperimentale, le incognite di gestione e per il futuro, i costi e soprattutto il suo utilizzo come escamotage per continuare ad utilizzare carbone ed energie fossili stoccando la C02 emessa nel sottosuolo, in giacimenti di carbone e di idrocarburi in esaurimento o nell'oceano.

Non la pensa affatto così il commissario europeao all'energia Günther Oettinger, secondo il quale «Il Ccs è una delle tecnologie essenziali da sviluppare oggi per realizzare le drastiche riduzioni indispensabili delle emissioni di anidride carbonica provenienti dal settore dell'energia nel corso dei prossimi decenni. Si tratta di una passo in avanti molto promettente per I principali promotori del progetto in Europa, che lavoreranno insieme e informeranno gli scienziati, il settore energetico e I cittadini dei progressi realizzati. La condivisione delle conoscenze sarà cruciale per accelerare lo sviluppo delle tecnologie pulite in Europa e nel mondo».

I primi progetti che fanno parte del network hanno firmato un accordo di condivisione delle conoscenze sostenuto dall'European energy programme for recovery (Eepr) della Commissione Ue che prevede che «Un promotore di progetto non possa beneficiare di un finanziamento dell'Ue che a condizione di diffonderne il più possibile i risultati. L'obiettivo è quello di creare, assicurandogli una grande visibilità, una comunità di progetti riuniti interno allo stesso obiettivo: la percorribilità commerciale delle tecnologie Ccs entro il 2020».

Ogni anno è prevista la riunione di un advisory forum per valutare i progressi nel campo del Ccs e definire le conoscenze che saranno più utili all'interno del Ccs project network.

La prima riunione di questo tipo è avvenuta sotto la presidenza comune della Commissione europea e dell'European technology platform for zero emission fossil fuel power plants (Zep) alla quale hanno partecipato rappresentanti dei Paesi Ue, CCS demonstration projects, ricercatori, Ong ed organizzazioni internazionali

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