[20/09/2010] News

Dopo 10 anni riappare la mitica saola

LIVORNO. Sembrava estinta, nessuno la vedeva più da 10 anni ed anche prima quasi nessuno l'aveva mai incontrata, ma la saola (Pseudoryx nghetinhensis) è ricomparsa improvvisamente nelle montagne dell'Annam, tra il Laos e il Vietnam. La cattura di quello che viene chiamato l'unicorno asiatico, avvenuta  a fine agosto nei dintorni di un villaggio della provincia centrale di Bolikha, è stato confermato dal governo della Repubblica democratica popolare del Laos.

Quando la notizia della cattura della saola è arrivata alle autorità laotiane, l'ufficio per le foreste e l'agricoltura della provincia di Bolikhamxay ha immediatamente inviato una squadra tecnica che ha seguito i consigli forniti dal Saola working group dell'Iuc e dal  Lao programme  della Wildlife conservation society (Wcs), per esaminare la saola e rilasciarla.  Ma l'Iucn spiega che «Purtroppo, l'animale, un maschio adulto, indebolito e provato da alcuni giorni di prigionia, è morto poco dopo che il team aveva raggiunto il villaggio remoto. L'animale è stato fotografato mentre era ancora in vita».

Da quel che hanno fatto sapere i laotiani, l'animale è stato trovato in un bosco sacro di un remoto villaggio del distretto di Xaychamphon, ma non è chiaro perché sia stato catturato e poi tenuto in cattività. Dopo la sua morte, il team tecnico laotiano ha trasportato la carcassa a Pakxan, il capoluogo della provincia, dove i biologi da Wcs e del governo laotiano lo hanno conservato per poterlo analizzare. Si tratta del primo esemplare di Saola completamente conservato a disposizione dei biologi e Pierre Comizzoli, un veterinario dello Smithsonian conservation biology institute e membro del Saola working group, spiega che «Lo studio della carcassa può produrre qualcosa di buono da questo sfortunato incidente . La nostra mancanza di conoscenza della biologia della saola è un ostacolo per gli sforzi per la sua salvaguardia. Questo può essere un importante passo avanti nella comprensione di questa specie notevole e misteriosa. E' chiaro che è necessario un ulteriore sforzo di sensibilizzazione circa lo status speciale della saola, ma la saola non ha più molto tempo. Nel migliore dei casi ne sopravvivono poche centinaia, ma forse ce ne potrebbero essere rimaste anche solo una dozzina. La situazione è critica».

Nonostante la morte del grande erbivoro, secondo William Robichaud, coordinatore del Saola working group Iucn,  «il governo della Rdpo del Laos e la Wcs sono da lodare per la loro risposta rapida e per gli sforzi per salvare questo animale. Confidiamo che le informazioni acquisite con  l'incidente possano essere utilizzate per garantire che questa non sia l'ultimo saola che chiunque abbia la possibilità di vedere»

La presenza accertata di una saola è infatti una cosa eccezionale: gli ultimi esemplari selvatici erano stati osservati sempre in Laos nel 1999 grazie ad una trappola fotografica, ma nessuno si era mai avvicinato a questo animale. D'altronde la saola è stata "scoperta" solo 1992 nella riserva naturale di Vu Quang, in Vietnam, vicino al confine con il Laos. Questi magnifici, rari ed elusivi animali hanno lunghe corna e macchie facciali bianche che le fanno somigliare alle antilopi africane, anche se sono più strettamente legate ai bovini selvatici. Fino ad oggi nessun biologo può dire di aver visto una saola in natura, proprio per questa misteriosa rarità che rasenta il mito vengono paragonate agli unicorni anche se sono munite di due lunghe corna. Ma si ipotizza anche che il mito cinese di un unicorno magico, il Qilin, derivi dalla presenza di saola in Cina in tempi remoti, anche se questo erbivoro non ha attualmente il suo areale in Cina.

La saola è classificato come "critically endangered" nella Lista Rossa dell'Iucn delle specie a rischio di estinzione e probabilmente non ne esistono più di qualche centinaio di esemplari, nessuno dei quali è in giardini zoologici e non si sa quasi nulla sulla loro possibile sopravvivenza in cattività, quindi l'estinzione delle saola allo stato selvatico significherebbe l'estinzione dell'intera specie in tutto il mondo.

Questo animale semi-mitologico ha sollevato l'attenzione del governo di Ventiane: «La morte di questa saola è un peccato - sottolinea in un comunicato l'Unità provinciale per la conservazione della provincia di Bolikhamxay - Ma almeno conferma ancora la sua presenza in quest'area e il governo dovrà muoversi immediatamente per rafforzare in loco gli sforzi per la sua salvaguardia».

Il Dipartimento per le foreste del Laos e le autorità provinciali e distrettuali stanno cercando di far capire agli abitanti dei villaggi della zona dove si pensa che vivano le saola di non catturarle e comunque di rilasciarle immediatamente. Bouaphanh Phanthavong, direttore della divisione conservazione delle risorse del Dipartinento delle foreste del Laos e membro del Saola working group, sottolinea che «Come parte della Convention on biological diversity, e come indicato dalla  strategia nazionale per la conservazione della biodiversità, il Laos è impegnato nella salvaguardia della biodiversità, e guardiamo con speciale attenzione alle "flagship species", come la saola»

Anche per Latsamay Sylavong, rappresentante nazionale per il Lao Programme dell'Iucn, «Questo incidente evidenzia l'importanza del Laos per la salvaguardia della fauna mondiale. La saola e numerose altre specie endemiche rare non si trovano quasi in nessun'altra parte del mondo. La nostra conoscenza di loro è limitato e in Laos abbiamo bisogno di migliorare la tutela sia degli ecosistemi che delle specie particolari che ospitano, come la saola. C'è ancora molto da fare».

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