[21/09/2010] News toscana

Energia, da Confindustria Livorno poche e vecchie idee

Poche, vecchie idee e pure confuse. E' questo il quadro che emerge sul tema "energia" dalla tavola rotonda di Confindustria a Livorno, almeno stando a quanto emerge dalla relazione del presidente e dalle parole dell'assessore regionale alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini. Nel corso dell'incontro dove è stato detto che «Livorno è la prima provincia in Toscana per consumi di energia elettrica a livello industriale ed in considerazione dell'ingente fabbisogno, i costi energetici rappresentano un fattore competitivo fondamentale per le nostre imprese industriali», non si è fatto parola su efficienza e risparmio energetico - a differenza di quello che dice Confindustria nazionale vedi apertura di greenreport di oggi - né di rinnovabili, ma come soluzione - udite, udite - la risposta è una sola:  «il nucleare».

«La produzione di energia derivata dal nucleare - è stato affermato - è una delle risposte ipotizzabili per affrontare il problema degli alti costi energetici. Restano indiscutibili e non negoziabili le esigenze di sicurezza ma dobbiamo essere consapevoli che solo intraprendendo con coraggio questa strada è possibile, nell'interesse dell'Italia, acquisire le occasioni di sviluppo e le competenze capaci di far crescere l'eccellenza del nostro sistema produttivo. Continuare a fare opposizione pregiudiziale sui temi dell'energia serve unicamente a frenare lo sviluppo, indebolire il sistema produttivo e danneggiare l'occupazione».

L'assessore Simoncini ha riproposto invece lo schema elettorale del distretto energetico toscano sostenendo che «Non ci può essere sviluppo senza occupazione e non ci può essere occupazione senza innovazione. Ma innovazione e sviluppo devono coniugarsi sempre alla sicurezza e al rispetto dell'ambiente». Il futuro del polo industriale ed energetico costiero, è stato ribadito,  passa attraverso una fitta rete di consultazioni e dal confronto con istituzioni e parti sociali. «E' un confronto aperto - ha detto Simoncini - che deve tener conto dello scenario attuale, della necessità di far tornare competitivo il settore manifatturiero e far crescere l'occupazione, dell'accresciuto fabbisogno energetico, della necessità di bonificare vecchi siti industriali e restituirli alla loro funzione produttiva, di tutelare l'ambiente e il territorio. Ma anche di trattare con Enel la riconversione delle due centrali di Livorno. Tutto questo non lo possiamo fare senza chiamare in causa il governo, che fino ad oggi è abbastanza latitante, sia sul fronte energetico che su quello economico».

Chiusura condivisibile, anche se la pianificazione regionale - con il Pier che causa crisi è terremotato -  aspetta di essere rivista. Inoltre Enel, attraverso le parole del suo vice presidente  Arrighi ha ribadito che: «Per Piombino e Livorno non ci sono progetti in campo». Infine, l'assessore ha ribadito la posizione della giunta sul progetto di rigassificatore di Rosignano, sottolineando che «se la proposta supera la valutazione di impatto ambientale e il progetto viene sostenuto da Edison in tutte le sue parti, con lo spostamento dell'etilene all'interno dell'area Solvay e le attività legate al freddo, a queste condizioni la giunta regionale è disponibile a sostenere l'investimento». E qui la novità - anche se è solo una voce - pare sia che, visto la situazione del mercato del gas attuale, Edison non sarebbe più intenzionata a fare l'investimento...

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