[22/09/2010] News toscana
FIRENZE. La qualità del territorio e del paesaggio per la Toscana è un valore aggiunto decisivo. Una affermazione condivisa da tutti che impone però delle scelte, e una precisa assunzione di responsabilità, per migliorare la qualità degli interventi e le loro relazioni con i caratteri specifici di ciascun luogo. Fermi restando i principi qualificanti il modello toscano è necessario innovare forme e contenuti delle politiche pubbliche relative al governo del territorio.
Anche se i dati del consumo di suolo di cui disponiamo evidenziano un andamento meno sostenuto di altre regioni italiane, il modello di diffusione insediativa si allarga anche in Toscana evidenziando crescenti costi e diseconomie collettive.
Si tratta di introdurre innovazioni in grado di costruire un gioco a somma positiva per gli interessi collettivi e per gli interessi degli attori economici, disincentivando il consumo di territorio agricolo e promuovendo invece il riuso e la riqualificazione delle aree già urbanizzate. A tal fine, i diversi livelli istituzionali che concorrono al governo del territorio devono saper qualificare le proprie azioni.
L'applicazione compiuta del principio di sussidiarietà, finora interpretato come forte delega ai Comuni, prevede che ogni livello di governo eserciti in modo effettivo le proprie competenze. Il sistema in essere va reso più efficace attraverso una più attenta valutazione dei risultati ottenuti, attivando un più sistematico monitoraggio dei diversi strumenti e atti di pianificazione e governo, nonché della loro effettiva attuazione.
Per quanto riguarda la qualificazione dell'azione regionale, nelle prossime settimane sarà avviata una revisione della legge regionale 1/2005 "Norme per il governo del territorio" finalizzata a chiarire alcune fondamentali definizioni e procedure, oltre che a recepire le norme statali più recenti in materia di attività edilizia, con l'obiettivo di ridurre le incertezze interpretative e ridurre gli attuali tempi di approvazione dei piani. Procedure più semplici, chiare e con tempi certi, per dare attenzione e risposte responsabili alle esigenze della società civile e alle istanze che questa pone agli istituti di rappresentanza.
A seguire, sarà avviata la revisione del Piano di indirizzo territoriale (Pit) e della relativa disciplina paesaggistica (che è parte integrante della componente statutaria del piano). In questo contesto, acquista fondamentale importanza la riunificazione delle deleghe relative alla cartografia e alla programmazione e coordinamento per gli interventi di tutela e valorizzazione del paesaggio, che consentirà di dotare il piano di un apparato cartografico adeguato, attualmente mancante, nonché di ricercare sinergie e coerenze con le azioni di trasformazione del paesaggio promosse da altri settori del governo regionale.