[22/09/2010] News
BRUXELLES. Una relazione sui risultati degli obiettivi volontari definiti dai membri dello European retail forum, un'iniziativa della Commissione europea e del settore della vendita al dettaglio, dimostra che i commercianti dell'Ue stanno mantenendo le promesse fatte: «I clienti europei trovano sempre più prodotti ecologici sugli scaffali grazie alle promesse dei commercianti europei di promuovere modelli di consumo ecologicamente più sostenibili. Oltre a proporre un numero maggiore di prodotti sostenibili sugli scaffali del supermercato, i commercianti hanno inoltre compiuto progressi nella riduzione della loro impronta ecologica, prestando particolare attenzione alle misure a favore di un uso efficiente delle risorse. La comunicazione con i consumatori sui temi connessi alla sostenibilità può tuttavia essere migliorata».
Il Retail Forum è stato istituito nel 2009 per promuovere una migliore comprensione delle iniziative e delle pratiche necessarie per promuovere un consumo sostenibile. L'adesione è aperta a tutti i commercianti che aderiscono al Retailers' Environmental Action Programme (Reap ) ed alle organizzazioni della società civile che vogliono contribuire ai suoi obiettivi. A giugno, i commercianti hanno presentato un codice di condotta volontario in materia ambientale per il settore.
La Commissione europea sottolinea che «Il codice di sostenibilità ambientale del commercio al dettaglio si concentra sull'approvvigionamento sostenibile di prodotti specifici quali il legname o il pesce, una maggiore efficienza delle risorse nei negozi, l'ottimizzazione del trasporto e della distribuzione, migliori pratiche di gestione dei rifiuti nonché una migliore la comunicazione ai consumatori. I firmatari accettano di riferire sui progressi compiuti, per esempio tramite il rapporto annuale di sostenibilità dell'azienda. Il codice di condotta è già stato sottoscritto da diciannove tra i principali commercianti e sette associazioni al dettaglio».
Secondo il commissario Ue all'ambiente, Janez Potočnik, «Questa relazione mostra che i commercianti, che sono in una posizione privilegiata per influenzare le scelte dei clienti, assumono sempre più seriamente le loro responsabilità nei confronti dell'ambiente. Osservo con piacere che ci sono più prodotti ecologici sugli scaffali e mi congratulo con i commercianti per gli sforzi mirati a utilizzare più efficientemente le risorse e a ridurre il loro impatto ambientale, ma siamo soltanto all'inizio».
Da quando è stato lanciato il Retail Forum i commercianti hanno adottato una serie di azioni ambientali uniche e specifiche per contribuire a un consumo e a una produzione sostenibili. Il Retail Forum spiega che i settori che hanno registrato i maggiori interventi sono «Il rendimento energetico degli immobili e l'aumento delle vendite di un numero crescente di prodotti sostenibili. Sono stati sottoscritti circa 280 impegni ambientali suddivisi in tre categorie: prodotto offerto, modalità di vendita e comunicazione. La valutazione della prima serie di impegni per il 2009 ha rivelato molti esempi di buone pratiche.
Le visite effettuate presso i negozi nei diversi Stati membri hanno mostrato che i commercianti offrono più prodotti ecologici ai loro clienti, fra cui le gamme ampliate di prodotti biologici e con marchio di qualità ecologica. La catena di supermercati Carrefour ha aumentato il numero di prodotti biologici di marca propria dell'83% rispetto al 2006, mentre Mercadona ha raggiunto un tasso di recupero del 100% dei residui di imballaggi nei depositi e nei centri di distribuzione. Rispetto ai livelli del 2005 Asda Wal*Mart ha ridotto del 40% le emissioni di CO2 provenienti dalla flotta di trasporto, mentre, con la semplice introduzione delle borse per la spesa in materiali riciclati, Lidl ha conseguito nel 2009 una riduzione pari a 10 000 tonnellate di CO2. La relazione presenta ulteriori esempi».
Ma non è tutto oro quel che luccica: la relazione evidenzia che nonostante gli esempi di buone pratiche «Nella comunicazione con i consumatori i commercianti potrebbero fare di più» e raccomanda inoltre di istituire un programma di premi per ricompensare queste buone pratiche.