[22/09/2010] News
FIRENZE. In Pakistan, come noto, persistenti inondazioni hanno colpito circa un quinto del Paese (che è andato sott'acqua), ed hanno causato più di 20 milioni di vittime, tragedia che per numero di persone colpite è superiore allo tsunami nell'Oceano Indiano del 2004, al terremoto del 2005 in Kashmir e al recente terremoto di Haiti del 2010.
Sulle cause ancora è bene indagare approfonditamente ma qualcosa è emerso: a seconda degli analisti è stato accentuata più o meno la correlazione con i cambiamenti climatici che almeno in parte comunque sono responsabili. Ma anche chi sostiene che in modo ricorrente nelle regioni monsoniche si scaricano a terra grandi volumi d'acqua, non può disconoscere che quest'acqua può fare più o meno danni a seconda di quello che incontra (o non incontra) nel suo cammino.
E se il territorio è stata gestito in modo dissennato favorendo le speculazioni che in quelle aree significano deforestazione, gli effetti poi purtroppo possono essere anche quelli che si sono determinati. E le cause sono dovute in gran parte al tipo di antropizzazione, comunque la si pensi. L'emergenza intanto non è ancora passata.
A ricordarlo è l'Unicef in un suo nuovo rapporto in cui vengono rimarcate le conseguenze sulla popolazione più debole: sono oltre 10 milioni i bambini colpiti dalle inondazioni, ed hanno bisogni sempre crescenti. La tragedia ha assunto proporzioni ben più ampie di quanto stimato e quindi anche gli aiuti in termini economici devono essere rimodulati. L'agenzia Onu ha calcolato che sono necessari 252,3 milioni di dollari, per coprire un periodo di 12 mesi da agosto 2010 a fine luglio 2011, ma ad oggi mancano all'appello circa 160,8 milioni di dollari. Il rapporto specifica che non sono finanziamenti destinati al ripristino della situazione ante evento ma ancora a coprire le prime necessità: nella provincia del Sindh, molte aree continuano a essere inondate e centinaia di migliaia di persone devono essere ancora evacuate, l'acqua ha distrutto i terreni agricoli e le coltivazioni, all'interno di un paese già in situazione di insicurezza alimentare.
L'operazione umanitaria dell'Unicef in Pakistan si sta concentrando nei settori acqua e igiene, nutrizione, salute, istruzione e protezione dell'infanzia. Sono state raggiunte oltre 6 milioni di persone- informano dall'agenzia- fornendo acqua potabile e compresse per purificare l'acqua, installando impianti di potabilizzazione e riparando i pozzi. Oltre mezzo milione di bambini sotto i cinque anni di età sono stati vaccinati contro la polio e più di 420.000 contro il morbillo.
Oltre 375.000 bambini sotto i cinque anni e oltre 50.000 donne in gravidanza e in allattamento hanno ricevuto alimenti terapeutici; circa 35.000 bambini hanno accesso ai servizi educativi e ricreativi e 26.000 bambini e donne hanno ricevuto sostegno psicologico. Ma come visto siamo ancora nella prima fase emergenziale.
Per effettuare donazioni all'Unicef: c/c postale 745.000, causale: "Emergenza Pakistan"; carta di credito online su www.unicef.it ; cc bancario Banca Popolare Etica IBAN IT51 R050 1803 2000 0000 0510 051 "Emergenza Pakistan", oppure contattando i comitati locali dell'Unicef presenti in tutta Italia. L'elenco è sul sito internet.