[22/09/2010] News toscana
GROSSETO. E' importante stabilire un bilancio della stagione estiva nelle riserve della Provincia di Grosseto, al fine di monitorare gli interessi del pubblico e porre nuove e più cogenti basi per una fruizione del territorio che sia improntata alla valorizzazione dei siti naturalistici di particolare interesse. Ed è in questo senso che l'esperienza della Riserva naturale provinciale della Diaccia Botrona diventa importante.
La riserva, dal 1991 riconosciuta a livello internazionale come zona umida di particolare valore per il mantenimento della biodiversità (convenzione di Ramsar), è custode di una varietà notevole di viventi (pesci, anfibi, uccelli acquatici di rilievo tra cui, di recente ritorno, il falco pescatore).
La Diaccia Botrona si estende su oltre mille ettari di territorio di cui fanno parte un'ampia zona paludosa, il tombolo costiero e la pineta di Castiglioni della Pescaia (Gr), ultimo lembo di territorio che ci ricorda l'antica palude maremmana e il lago Prile, scomparsi entrambi a seguito della bonifica con le colmate dei fiumi Bruna e Ombrone.
Ed è grazie all'incarico dato alla cooperativa Maremmagica, in collaborazione con l'associazione Maremma trekking, che le presenze nella riserva si sono mostrate "in deciso aumento. Dopo un giugno abbastanza timido, luglio ed agosto hanno registrato un gran numero di persone", ci dice la responsabile della cooperativa Maremmagica Lea Pandolfi:
«Il valore aggiunto della nostra offerta sta principalmente nell'accoglienza: questo è, a parer mio, ciò che fa la differenza, ciò che indica qualità, perchè sviluppa l'interesse e pone l'attenzione sulle potenzialità formative e culturali che caratterizzano la riserva».
E le suggestioni delle visite alla Diaccia Botrona iniziano già nel centro visite delle riserva, ricavato nella "Casa rossa". Tale struttura, detta anche Casa Ximenes dal nome del suo costruttore, si presenta come un imponente edificio dall'indubbio fascino archittettonico, che risale ai primi tentativi di bonifica nel 1765.
Ed è ai piani superiori della Casa Rossa che l'utente può visitare il museo multimediale, nel quale si propongono alcuni approfondimenti sugli aspetti storici e naturalistici della Riserva. Particolare interesse è suscitato dal documentario della ditta Mizar: «i visitatori ne rimangono entusiasti. Inoltre proponiamo giochi virtuali a sfondo naturalistico, come il tappeto sensibile, che piace molto ai bambini, perché è un gioco in movimento».
Tra le possibilità di visita della Riserva c'è anche l'uscita in "Barchino", che permette di ammirare la zone palustre in tutta la sua ricchezza. Per la responsabile il turismo di un'area protetta ha infatti lo scopo di «far vivere ad ogni visitatore delle emozioni, che resteranno come elemento positivo, diffondendo, magari, un sentimento conoscenza e coscienza, che dona valore e significato ad una vacanza», fornendo un'occasione di crescita.
Durante la stagione estiva, le serata alla Casa Rossa si sono inoltre arricchite di una serie di iniziative quali concerti e readings di artisti locali e non, chiamate appunto La Maison Rouge. Tali iniziative, volute e promosse dalla Provincia di Grosseto in accordo con la Riserva della Diaccia, hanno rinnovato il proposito di coniugare cultura e natura, registrando un discreto successo.