[23/09/2010] News toscana

Riduzione dell'inquinamento delle acque con l'utilizzo delle piante: il progetto Ripari

FIRENZE. Le acque interne superficiali e sotterranee sono soggette a numerose pressioni derivanti dalle attività antropiche. Dal punto di vista qualitativo il settore agricolo, attraverso gli apporti derivanti da un uso non appropriato di fertilizzanti, di ammendanti e di fitofarmaci, determina impatti che condizionano il buono stato ambientale degli ecosistemi idrici compromettendone funzionalità e riducendone la biodiversità. Questo tipo di inquinamento diffuso, ed in particolare quello derivante dai nitrati, può essere fortemente limitato grazie all'aiuto della "natura". Infatti la vegetazione erbacea, arbustiva e arborea posta vicino ad un corso d'acqua naturale (fiume, torrente, lago) o artificiale (canale o sciolina), intercetta (con le radici e la lettiera) i nutrienti che arrivano con le acque di pioggia o di irrigazione dai campi coltivati e fertilizzati. Questa funzione definita "tampone" si aggiunge a tutte le altre che ha la vegetazione riparia (consolidamento del suolo, incremento della biodiversità, funzione paesaggistica...)

Il progetto sperimentale Ripari (Riduzione impatto pressioni agricole sulla risorsa idrica), che sarà presentato il 28 settembre a Cesa-Marciano della Chiana (Ar) durante il convegno   "L'utilizzo delle fasce tampone per la riduzione dell'inquinamento delle acque", ha proprio questo obiettivo generale. Lo studio finanziato dalla Regione Toscana attraverso il Por Fesr 2007 - 2013 ed elaborato da Hydrogea Vision Srl., Etg Srl, Ise (Istituto per lo studio degli ecosistemi) del Cnr di Firenze, prevede la realizzazione di un sistema pilota di fascia tampone con l'obiettivo specifico di verificare la reale efficacia di abbattimento dei carichi inquinanti e la ricaduta che queste sostanze hanno in termini di variabilità di biodiversità. L'area di studio è quella del Bacino del Canale Maestro della Chiana (area vulnerabile ai sensi del D.lgs. 152/06) e l'impianto sarà realizzato nei pressi del fosso Pontino a Cesa (Arezzo), all'interno del Centro per il collaudo ed il trasferimento dell'innovazione di Arsia (Agenzia regionale per lo sviluppo e l'innovazione nel settore agricolo forestale). Il progetto Ripari suddiviso in più fasi prevede anche la disseminazione dei risultati con la pubblicazione dei dati di monitoraggio ed attività formative ed informative.

Il programma del Convegno:

"L'utilizzo delle fasce tampone per la riduzione dell'inquinamento delle acque  - Presentazione del progetto RIPARI" Centro di  Collaudo e Trasferimento dell'Innovazione Cesa-Marciano della Chiana (Via cassia 147), 28 Settembre 2010, Ore 9,30

Presiede e coordina

Maria Grazie Mammuccini (direttore Arsia)

Saluti 

Andrea Cutini (assessore ambiente e agricoltura provincia di Arezzo);

Gilda Ruberti, Direzione generale Politiche territoriali e ambientali- Regione Toscana  "La tutela delle acque dall'inquinamento";

Gaia Checcucci, Segretario Autorità di Bacino del fiume Arno "Il programma di misure del Piano di Distretto sugli aspetti qualitativi della risorsa";

Patrizia Bolletti, Arpat "Le criticità della risorsa idrica in Val di Chiana";

Stefania Nuvoli, Arsia "Il ruolo dell'agricoltura nella tutela delle acque";

Bruna Gumiero, Università di Bologna "Le Fasce Tampone: ruolo e funzionalità";

Beatrice Pucci e Marco Mazzoni, Hydrogea vision srl  "Progetto R.I.P.A.R.I. - (Riduzione dell'impatto delle pressioni agricole sulla risorsa Idrica) : obiettivi, struttura e risultati attesi;

Interventi e discussione

Conclusioni Anna Rita Bramerini, assessore all'Ambiente della Regione toscana

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