[23/09/2010] News
ROMA. La vicenda dei 52 siti preposti a ospitare il sito per lo stoccaggio delle scorie ha dei risvolti francamente inquietanti, a cominciare dal blocco della divulgazione delle località chiesto a Sogin dal ministro dello Sviluppo economico a interim Silvio Berlusconi, in una delle sue rare attività da ministro. Sogin è un'azienda pubblica, in quanto tale i suoi atti devono essere pubblici, quindi non si capisce a quale titolo l'identificazione dei siti debba rimanere segreta".
Non comprendiamo, inoltre, con quali criteri siano stati definiti i siti, visto che l'Agenzia per la sicurezza nucleare non esiste nemmeno sulla carta, non è stata avviata alcuna procedura di Valutazione ambientale e l'intero piano d'identificazione dei siti deve essere sottoposto a Valutazione ambientale strategica spiega il leader ecologista -. Come al solito - per quanto riguarda il nucleare si procede a colpi di leggi non concertate che non coinvolgono i cittadini e gli enti locali, secretando i documenti e con procedure che non tengono conto degli obblighi normativi, alcuni dei quali sono dettati direttamente dall'Unione europea.
Per quanto riguarda il deposito nazionale delle scorie, inoltre, il Governo faccia chiarezza e non giochi con le parole.Definire Polo tecnologico un deposito significa prendere in giro sia i cittadini, sia gli enti locali, poiché la ricerca sulle problematiche delle scorie non si fa nei siti, ma nei laboratori di fisica nucleare con appositi reattori sperimentali, mentre i depositi sono solo dei magazzini, possibilmente in zone poco abitate come nel caso di Yucca Mountain negli Usa, nei quali si tenta di mettere in sicurezza questa pesante eredità del nucleare, nella speranza che in futuro si trovi una soluzione scientifica per ridurre la pericolosità delle scorie, cosa sulla quale le lobby nucleari lavorano da 50 anni senza che si intraveda all'orizzonte una soluzione.