[21/08/2009] News toscana

Baronti (Legambiente): «Si vuole la mobilità sostenibile o continuare con tunnel, strade e autostrade?»

FIRENZE. Ad oggi, nel tratto del centro di Firenze che va dalla stazione Smn a San Marco passando per il duomo, passano ogni giorno circa 1800-2000 autobus, più i taxi, i bussini, i furgoncini per il trasporto merci, le auto blu (in zona ci sono sedi tra le principali di Regione e Provincia, tra le altre cose), le auto ncc (noleggio con conducente), e molti motorini, favoriti questi ultimi da una cronica carenza di controlli ai bordi di quella che è la parte più proibita della Ztl. Se davvero si giungerà ad una pedonalizzazione completa della zona, dovranno comunque restare i bussini, i taxi, i furgoni-merci e le auto blu, e al limite potranno scomparire i motorini e le Ncc.

E allora, che pedonalizzazione potrà mai aversi? Che senso ha osteggiare l'impatto della tramvia al duomo (una posizione criticabile, ma per certi versi sensata), ma proporre in alternativa una pedonalizzazione che o sarà integrale (e probabilmente non potrà mai esserlo) o non sarà? E come è possibile che gli oppositori al progetto-tramvia non colgano l'intimo legame che sussiste tra ogni istante di (ulteriore) ritardo nella messa in opera della linea ferrata e il riaffacciarsi di ipotesi per circonvallazioni stradali dal lato delle colline nord e nord-est?

E viene da chiedersi anche se tutti i sostenitori della pedonalizzazione integrale del centro storico ritengano seriamente che questa sarebbe l'occasione di un rilancio, e non della definitiva morte di ogni ipotesi di vivibilità del centro per i fiorentini.

Considerazioni, queste, che comunque sembrano essere diventate sempre più di nicchia: ormai con l'evolversi degli eventi, sembra che nessuno (né a destra, né a sinistra, né nel Pd) voglia rinunciare all'idea del "centro pedonalizzato", e quindi stavolta appare davvero probabile che il passaggio della tramvia fiorentina al duomo sia da considerarsi accantonato. Per un approfondimento su come (e se) sia possibile garantire perlomeno una tramvia comunque efficiente, e per capire le prospettive legate al dibattito sulla circonvallazione nord a cui oggi il sindaco Renzi sembra riaprire la strada (anche se nel programma - punto 60 - si parla di «riqualificare le due porte d'accesso alla città attualmente non concluse: viadotto del Varlungo e viadotto dell'Indiano», ma non di collegarle con una circonvallazione da una parte all'altra di Firenze), abbiamo contattato Piero Baronti, presidente di Legambiente Toscana.

Secondo Baronti «va bene la pedonalizzazione del duomo, ma purché sia totale o quasi. Oggi da via Martelli-piazza duomo, secondo Ataf, passano 35.000 persone ogni giorno. Se come ho visto che viene sostenuto da varie parti, con la pedonalizzazione queste persone dovessero passare da "utenti del bus" a "utenti dei bussini", allora si consideri che questi bussini portano al massimo 10-15 persone, stipate come sardine. Quindi di bussini ce ne vorrebbero 2000 in totale, almeno».

Ma il dato attuale dei passaggi di bus (di grandi dimensioni) non è già intorno ai 1800/giorno?
«No, quello è il dato dei passaggi giornalieri, non del numero di mezzi. Io mi riferisco a 2000 mezzi, quindi i passaggi sarebbero poi molti di più: il centro diventerebbe un unico grande ingorgo di bussini elettrici. Che poi è vero che i mezzi elettrici in teoria non inquinano, ma in pratica consumano molta energia perchè si muovono con batterie, peraltro molto costose (sui 10.000 euro) e non facili da smaltire: e questa elettricità va prodotta, prima di essere usata.
Quindi alla fine non è vero che i bussini, con i numeri prospettati, sarebbero più ecologici: tutt'altro, (semplicemente si sposterebbe l'inquinamento da un'altra parte, ndr). E senza considerare i costi per gli autisti aggiuntivi».

E quindi che fare?
«E allora noi diciamo: si vuole pedonalizzare il duomo? Va bene, purché questa pedonalizzazione sia, come detto, totale o quasi: ci deve stare solo un numero contenuto di bussini, per persone disabili o per ultra-sessantenni. Per il resto, al duomo si andrà solo in piedi o in bici. E va risolto anche il problema dei rifornimenti ai negozi dal centro, già affrontato dal comune in passato, ma ancora da tenere presente.
E poi non è vero che, come dice Razzanelli, che con la pedonalizzazione del duomo cade tutto il sistema-tramvia: per evitare un ulteriore isolamento del centro, a questo punto, a maggior ragione le altre linee vanno fatte, sia la 2 e la 3 (già previste), sia la 4 che proponiamo da tempo e che da Campo di Marte dovrebbe andare fino a Bagno a Ripoli. Questo permetterebbe di avere tram che arrivano veloci e puntuali ai margini della zona pedonalizzata: quindi tram a piazza Unità, a S.Maria Novella, in San Marco. Altrimenti il centro di Firenze, che già oggi sta male per l'isolamento, domani muore».

Ma quindi Legambiente Toscana è favorevole alla pedonalizzazione solo del duomo, o anche di tutta la tratta stazione-S.Marco?
«C'era già un progetto Ataf per questo più ampio perimetro di pedonalizzazione, ma prevedeva la tramvia: senza tramvia si devono trovare altre soluzioni, su questo».

Non sussiste il rischio che ancora meno persone di oggi vogliano abitare in centro se esso sarà integralmente pedonalizzato, senza nemmeno un autobus vero o una tramvia?
«Il rischio c'è, e il previsto servizio notturno della tramvia (è prospettato un servizio attivo almeno fino alle 1.30- 2 del mattino, ndA) serve anche per questo, ad esempio per il discorso dei cinema. Quindi a maggior ragione se la tramvia non passa dal duomo bisogna che ci siano più linee che portino la gente a Unità-Smn-S.Marco e alle altre zone immediatamente adiacenti all'area pedonalizzata: dire, come fa Razzanelli, che senza Duomo "cade il sistema-tramvia" è pazzesco».

In chiusura, si ricomincia a parlare del progetto-tubone, cioè la circonvallazione stradale nord (da Varlungo all'Indiano) che sembrava morta e sepolta.
«Legambiente è sempre stata contraria all'ipotesi. Una volta realizzate la terza corsia e la variante di valico sull'A1, quello che ora va fatto a Firenze è pensare alla mobilità sostenibile, cioè a quella pubblica su ferro e non a quella privata su gomma. La tramvia serve proprio per mettere in condizione le persone di usare meno la macchina, e quindi di non avere bisogno di nuove circonvallazioni a nord. E se poi si fa la metro-tramvia di area vasta come proposto da Legambiente, ecco che decine di migliaia di persone avranno una reale alternativa all'uso dell'auto per venire a Firenze.
Quindi, chiediamo scelte chiare all'amministrazione: si vuole la mobilità sostenibile, o si vuole continuare con tunnel, strade e autostrade?»

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