[21/08/2009] News toscana
LIVORNO. All'inizio dell'estate gli assessori regionali ai parchi di Liguria, Toscana ed Emilia Romagna Franco Zunino, Marco Betti e Lino Zanichelli si incontrarono ad Aulla per avviare sulla base di un documento comune una collaborazione permanente sui problemi dell'Appennino.
Le tre regioni sono tra le poche ad avere già collaborato in passato ad un importante progetto di APE coordinato dalla Toscana; ‘Una città di villaggi tra la padania e il mare' che vide all'opera soprattutto i parchi da quello delle Apuane, all'appennino Tosco-Emiliano, a Montemarcello-Magra fino alle 5 Terre e Migliarino-San Rossore. A questa esperienza pressoché unica nel panorama nazionale dedicammo anche un Quaderno di Toscanaparchi.
Ora le tre regioni non solo intendono riprendere quell'impegno che dimostrò concretamente che la collaborazione tra parchi può essere una carta vincente, ma vogliono tradurlo in qualcosa di permanente. E' un segnale politico-istituzionale importante specie a fronte della latitanza ministeriale e non solo su APE (vedi quella sul Santuario dei cetacei e sulla Convenzione alpina) e ancor più dopo la bislacca sortita di Calderoli che i parchi regionali voleva addirittura abrogarli.
Ora le tre regioni che ai parchi hanno dedicato e stanno dedicando attenzione e risorse sulla base di progetti e programmi regionali di grande respiro specialmente in Liguria e in Emilia e con qualche maggiore affanno in Toscana dove la nuova legge regionale arranca più del previsto hanno deciso di mettere meglio a frutto i rispettivi impegni.
Di questo si discuterà nella Conferenza regionale dei parchi liguri già prevista e soprattutto in un appuntamento nazionale delle regioni che ci auguriamo veda la partecipazione anche del ministro e del ministero così da mettere fine anche dalle manfrine ora sul parco nazionale dell'Arcipelago Toscano dove l'area marina resta tra color che sono sospesi ora sulle altre aree protette marine mentre altri parchi nazionali come l'Asinara restano irresponsabilmente commissariati.
Che tra le reazioni a questo documento se ne registri una della nuova amministrazione di centro destra della provincia di Piacenza al momento interessata a quanto pare unicamente a trovare nuove cave più che maggiori tutele può non sorprendere anche se ci vuole stomaco oggi a dire con quel che bolle in pentola che i parchi ‘bloccano' l'economia.
L'intessa appenninica ha proprio lo scopo di dimostrare che oggi più che mai dai parchi può venire un significativo contributo non soltanto a quelle nuove politiche ambientali riproposte dall'Unione europea ma anche a quelle realtà economiche penalizzate dalla crisi della montagna, della agricoltura, dall'abbandono.
E come avrebbe detto Totò anche a Piacenza prima o poi si cambierà.