[27/09/2010] News toscana
FIRENZE. La "lotta al degrado" e il perseguimento di uno sviluppo sostenibile sia dal punto di vista ambientale che da quello sociale svolgono per molti versi un percorso parallelo: se l'una, infatti, intende contrastare l'impoverimento dei legami comunitari e la perdita del senso di appartenenza, l'altro punta al porre un freno al degrado degli ecosistemi e dei "depositi" di capitale naturale e sociale di cui si nutre il motore dello sviluppo.
Questo percorso di sviluppo, però, è sì parallelo per molti versi e in molti casi, ma non sempre: in termini politici l'impegno di una amministrazione contro il "degrado" non può non essere visto con soddisfazione dall'intera cittadinanza, mentre discorso diverso vale per l'impegno in direzione della sostenibilità, che se talvolta può essere di contributo al mantenimento del consenso, altre volte necessita di scelte che - pur necessarie - possono apparire impopolari.
In certi giorni, però, i due canali di azione politica e comunitaria si uniscono, e camminano di pari passo: è quanto avvenuto nella giornata di ieri in piazza S.Maria Novella a Firenze, e in generale in tutta la città: le ramazze degli "Angeli del bello" del comune di Firenze e quelle degli "angeli di Puliamo il Mondo" di Legambiente si sono unite, per un giorno, alla ricerca di "sporco" da ripulire dalle strade e delle aree pubbliche della città.
E se le ramazze del "bello" sono forse da intendersi come punta dell'iceberg di una nuova stagione di partecipazione per il capoluogo toscano, allo stesso modo le ramazze di "Puliamo il Mondo" sono soprattutto un simbolo di quella "pulizia" che è in realtà solo l'ultimo anello di una catena di sostenibilità. Una catena che, a monte del "pulire", vede sì il "non sporcare", ma che risalendo ancora comprende l'anello fondamentale del perseguimento di un sistema socio-economico che - in primo luogo in termini di utilizzo delle risorse e di stili di consumo - si inquadri nei cardini della sostenibilità: un sistema che, tra le altre cose, comprende in sé anche una minore produzione di rifiuti (cosa che va ben oltre l'importanza del "pulire" e del "non sporcare") e un riassestamento della società in direzione di una riscoperta del senso di appartenenza alla propria comunità, al proprio territorio, alla propria cultura.
Con l'iniziativa congiunta di ieri tra il comune di Firenze e Legambiente si è inaugurata, quindi - almeno speriamo - una nuova stagione in cui "il decoro" (inteso come emblema della partecipazione civica) e la "pulizia" (intesa come ultimo anello della catena della sostenibilità) cammineranno di pari passo in ogni occasione, sia nel comune di Firenze sia in tutta la Toscana.
* presidente Legambiente Toscana