[28/09/2010] News toscana
MARCIANA MARINA (Livorno). Qualche giorno fa il sindaco di Porto Azzurro, Maurizio Papi (centro-destra) ha confermato la volontà di chiudere l'impianto dei rifiuti elbani del Buraccio se non verranno riconosciuti i diritti del suo comune che lo ospita nel suo territorio. Oggi dal più piccolo comune elbano e toscano, Marciana Martina, arriva la notizia che il sindaco Andrea Ciumei (centro-destra) ha deciso di togliere il servizio di raccolta e spazzamento all'Elbana servizi ambientali (Esa) che gestisce i rifiuti in tutta l'Elba (ad esclusione del Comune di Campo nell'Elba). La cosa non sembra aver colto di sorpresa l'Esa, visto che nella carta dei clienti pubblicata sul suo sito (nell'immagine) il comune di Marciana Marina non è già più compreso. Secondo il sindaco Ciumei quello fornito da Esa è «Un servizio costoso e poco efficace che si traduce, tra le altre cose, in 30mila euro l'anno di ecotassa perché la quantità di differenziata resta a livelli bassissimi rispetto a quanto previsto dalle leggi in materia».
La minoranza di sinistra aveva già bacchettato più volte il comune per la scarsa performance sui rifiuti, anche perché Marciana Marina si fregia di una certificazione ambientale Uni En Iso 14001/2004 che non trova riscontro in molti dei servizi ed iniziative messe in atto.
Qualche tempo fa in consiglio comunale il sindaco Ciumei prospettò una gestione "in house" dei rifiuti, una prospettiva giudicata autarchica e completamente al di fuori delle politiche di gestione allargate e almeno di ambito dall'opposizione, e che ora sembra tornare di attualità e in paese già si vocifera del possibile affidamento ad una ditta locale di un candidato del centro-destra alle ultime elezioni comunali (non eletto) che ha ottenuto dal Comune già altri appalti pubblici.
Ma il sindaco assicura che «Entro l'anno la raccolta differenziata e lo spazzamento delle strade a Marciana Marina saranno dati in affidamento a un nuovo soggetto. Il bando di gara ha già ottenuto il via libera della giunta comunale. L'ente non potrà fare lo stesso per la raccolta dei rifiuti indifferenziati affidati ad Esa (di cui è socio anche Marciana Marina con una quota dello 0,1%) sulla base di un contratto siglato nel 2004 della durata di 15 anni. Anche alla luce di un'indagine di mercato effettuata dal Comune che ci dice che possiamo ottenere un servizio migliore per incrementare la differenziata, smettendo di pagare l'ecotassa e spendendo anche di meno».
Il tutto sembrerebbe quindi un problema tecnico di servizi e costi dei rifiuti portati in continente, ma probabilmente l'assalto ad Esa, dopo le feroci polemiche del 2009 tra il sindaco di Rio Marina, l'onorevole Udc Francesco Bosi (che minacciò anche lui l'uscita da Esa), e il presidente dell'Esa Giovanni Frangioni, rappresenta un tassello di quella piattaforma rivendicativa contro la regione Toscana che ha recentemente partorito un comunicato delle 6 amministrazioni di centro-destra dell'isola che hanno escluso le due di centro-sinistra. Che si siano scelti i rifiuti, per i quali gli amministratori elbani portano un carico di responsabilità scelte non fatte e incapacità amministrative notevoli è un fatto preoccupante. Soprattutto mentre si sta discutendo di Ato unici e comunque accorpati nei quali la frammentata realtà elbana annegherebbe e scomparirebbe, mentre invece la litigiosità degli 8 comuni ha prodotto un non finanziamento dell'Esa, e il record negativo toscano (e non solo) di percentuali di raccolta differenziata, con alcuni Comuni che farebbero risaltare i peggiori livelli meridionali come una conquista.
Danilo Alessi, sindaco di Sinistra ecologia e libertà del comune di Rio nell'Elba è intervenuto sul documento presentato dai 6 sindaci elbani di centro destra (che bolla come poca cosa e banali ovvietà): «Se voleva essere un'adunanza dei sindaci di centrodestra, niente da eccepire, ci mancherebbe, liberi di riunirsi dove e quando lo ritengono opportuno. Ma se, invece, il segnale che si voleva dare era quello dell'avvio di una nuova stagione unitaria per fare sistema e dare più forza e credibilità alle esigenze dell'Elba, mi pare che si sia partiti con il piede sbagliato. E' come costruire prima la barca, mettersi ai remi e indicare la rotta, e poi invitare gli altri a salire per andare dove già è stato deciso».
E anche lui fa osservare il legame tra i rifiuti e l'offensiva del centro-destra: «Singolare, inoltre, è che nello stesso giorno in cui i sindaci si riunivano per parlare di azioni unitarie, il sindaco Papi, presente alla riunione, lanciava un ultimatum sulla chiusura della discarica del Buraccio a danno di tutti gli altri sindaci elbani, compresi quelli del centrodestra. Stranezze, ma non troppo, di un comportamento al limite della schizofrenia politica e istituzionale su cui, credo, occorre riflettere. E' evidente, a questo punto, che l'appello finale ai sindaci di Portoferraio e Rio nell'Elba, affinché "non facciano mancare la loro disponibilità ad una rappresentazione unitaria della vertenza", trasuda una malcelata supponenza e una strumentalizzazione difficili da accettare».
Lo "strappo" autarchico di Marciana Marina su Esa rischia di gettare altra benzina sul fuoco e probabilmente fa da apripista ad altre "scissioni" e ad una polemica che sembra aver preso di mira la regione come ente sul quale scaricare tutti i mali, i ritardi amministrativi e la crisi turistica dell'Elba.