[28/09/2010] News
LIVORNO. Per controllare l'applicazione della politica dei rifiuti l'Ue richiede agli Stati membri la trasmissione di regolari statistiche sulla produzione e sulla gestione dei rifiuti provenienti dalle aziende e dalle famiglie sulla base di strumenti codificati. Perché in questo modo è possibile valutare il rispetto del principio della prevenzione dei rifiuti ed è possibile collegare, a livello globale, nazionale e regionale, i dati relativi alla produzione di rifiuti con la descrizione dell'impiego delle risorse.
Ma, dato che la valutazione delle prime due trasmissioni di dati nel 2006 e nel 2008 ha messo in evidenza la necessità di colmare alcune lacune concettuali di questi strumenti (contenuti dagli allegati I, II, e III del regolamento 2150/2002) la Commissione ha modificato il regolamento del 2002. Il nuovo regolamento è pubblicato sulla Gazzetta ufficiale europea di oggi ed entrerà in vigore fra venti giorni. E il primo anno di riferimento sarà il secondo anno civile successivo all'entrata in vigore del presente regolamento. Mentre il primo anno di riferimento per le statistiche sui rifiuti sulla base della revisione sarà il 2010. A partire da qui gli Stati membri dovranno fornire i dati ogni due anni
Le precisazioni apportate al precedente sistema statistico riguardano sia la produzione dei rifiuti sia il recupero e lo smaltimento dei rifiuti. Indicano il campo di copertura delle statistiche. Infatti dovranno essere compilate, per quanto riguarda la produzione dei rifiuti, per le attività classificate rientranti nelle attività economiche e riguarderanno i rifiuti domestici e i rifiuti derivanti da operazioni di recupero e/o smaltimento, ma non i rifiuti riciclati nel sito in cui sono stati prodotti.
Esenzione che varrà anche per le statistiche compilate per tutte le strutture di recupero e smaltimento.
Segue dunque un elenco delle categorie di rifiuti oggetto di statistica, la descrizione delle caratteristiche, l'unità di misura di riferimento (che adesso è 1 tonnellata di rifiuti umidi anziché di 1000 tonnellate - fatta eccezione per le categorie "fanghi derivanti da acque reflue industriali", "fanghi comuni", "fanghi e rifiuti liquidi derivanti da operazioni di trattamento dei rifiuti" e "terra di dragaggio" per le quali l'unità di misura è costituita da 1 tonnellata di materia secca).
Dunque gli Stati raccoglieranno i dati - secondo un metodo a loro scelta fra indagini, fonti amministrative o di altro tipo, procedure di stima statistica, sulla base di controlli a campione o di stimatori correlati di rifiuti; potendo anche combinarli tra loro - e trasmetteranno a Eurostat i risultati. La Commissione elaborerà un programma concernente studi pilota sui rifiuti derivanti dalle attività economiche per sviluppare una metodologia per ottenere dati regolari, sulla base dei principi delle statistiche comunitarie.
Del resto l'obiettivo generale della normativa sulle statistiche è quello di fissare un ambito per la produzione di statistiche comunitarie sulla produzione, il recupero e lo smaltimento dei rifiuti.
La politica comunitaria relativa ai rifiuti ha, quindi, fissato un insieme di principi che devono essere seguiti dalle unità che producono rifiuti e nella gestione degli stessi. Ciò richiede il controllo dei rifiuti in vari punti della catena di produzione, raccolta, recupero e smaltimento degli stessi. E per fare tutto ciò è necessario ottenere risultati comparabili nelle statistiche.