[29/09/2010] News

Nicholas Stern e Han Seung-soo Kbe: «Crescita verde e low-carbon per i Paesi in via di sviluppo»

LIVORNO. Nicholas Stern, IG Patel professor di economia e government, presidente del Grantham research institute on climate change and the environment della London school of economics e vice-presidente del Global green growth institute (Gggi) Board of Directors, noto per il suo rapporto sul costo economico dei cambiamenti climatici, e Han Seung-soo Kbe, ex primo ministro della Corea del sud e presidente del Gggi Board of Directors, hanno spiegato su Unfcc News perché a giugno hanno fondato il Gggi a Seoul. Vi proponiamo il loro intervento:

Le due grandi sfide del XXI secolo sono la battaglia contro la povertà nel mondo e la gestione del cambiamento climatico. Dobbiamo agire con forza per entrambe ora e continuare l'azione nei prossimi decenni. La nostra risposta al cambiamento climatico e alla riduzione della povertà definirà la nostra generazione. Se non riusciremo a vincere in una di loro, falliremo in tutto il resto.

La risposta a queste sfide richiede un'azione urgente e decisiva: dobbiamo investire in nuove tecnologie; gestirle noi stessi, in particolare in materia di energia più efficiente; proteggere le nostre foreste e fornire acqua potabile. Ma una risposta ben realizzata avvierà una nuova rivoluzione energetica e industriale, che durerà diversi decenni, piena di dinamismo e innovazione, e ci darà uno stile di vita molto più attraente.

I Paesi in via di sviluppo devono indicare il proprio percorso. Mentre scelgono le proprie priorità per lo sviluppo, sono sempre più consapevoli che mettere il cambiamento climatico al centro della loro agenda per la crescita non è solo cruciale per il futuro del pianeta, ma anche colmo di opportunità e vantaggi.

Corea, Cina, India, Brasile, Indonesia, sono alcuni dei Paesi che hanno, nel corso degli ultimi due anni, sviluppato e cominciato ad attuare i loro piani di crescita a basse emissioni di carbonio. Hanno riconosciuto che il futuro low-carbon è l'unico possibile, mentre il futuro high-carbon è destinata a soffocare se stesso, sia per gli alti prezzi dei combustibili fossili o, molto più sostanzialmente, per l'ambiente ostile che deriverebbe dai gas serra fuori controllo. E questo porta enormi vantaggi, al di là del cambiamento climatico. Le fonti energetiche rinnovabili possono liberare i Paesi dalla dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili. Trasporti e climatizzazione più puliti significano meno inquinamento e una salute migliore. Fermare la deforestazione protegge le riserve idriche, controlla gli allagamenti e fornisce biodiversità. Un'agricoltura a basse emissioni di carbonio sarà più produttiva in termini di manodopera, energia e acqua e più resiliente ai cambiamenti climatici.

La transizione verso un futuro low-carbon può portare grandi benefici economici. L'efficienza energetica può aiutare a migliorare i redditi. Le tecnologie low-carbon possono aprire nuove fonti di crescita e lavoro. Possono aiutare anche i paesi più poveri a fare un balzo lontano dai vecchi approcci, possono evitare alcuni dei costi delle reti elettriche di grandi dimensioni nello stesso modo in cui i telefoni cellulari hanno contribuito a ridurre la necessità di cavi telefonici e reti più intelligenti reti possono sia aumentare l'efficienza energetica che consentire nuove tecnologie, tagliando i costi di trasmissione. Le nuove fonti di energia low-carbon, i idroelettrico, solare, eolico, potrebbero aiutare a creare un vantaggio comparativo per alcuni dei Paesi più poveri.

Il Global green growth institute (Gggi), che è stato lanciato ufficialmente il 16 giugno 2010 a Seoul, Repubblica di Corea, è tempestivo e ben posizionato per sostenere i Paesi in via di sviluppo a raggiungere le loro aspirazioni di crescita low-carbon, la resilienza climatica e i piani di crescita  verde.

Grazie alla sua indipendenza ed al coinvolgimento diretto delle istituzioni dei Paesi in via di sviluppo, sarà in grado di essere un consulente di fiducia per i Paesi che pianificano il proprio futuro. Grazie alla sua natura globale, sarà in grado di scambiare e diffondere le esperienze della crescita verde di tutto il mondo. Grazie al suo network di governi, società civile e settore privato, sarà in grado di offrire un supporto attraverso la formulazione, attuazione ed esecuzione dei piani.

Questo è il momento di lavorare insieme per dimostrare che la crescita low-carbon non è solo possibile, ma che può essere un percorso produttivo, efficiente e attraente per superare la povertà mondiale. E' infatti l'unica strada sostenibile. Una forte azione subito può portarci ad un modello molto più attraente di sviluppo di quello che vediamo ora e salvare la gente di tutto il mondo dalla distruzione che deriveranno dal percorso high-carbon che abbiamo seguito fino ad oggi.

Il Global green growth institute sostiene fortemente l'Unfccc nell'ottenere il consenso globale per andare avanti. Il Gggi sostiene anche i singoli Paesi che sono consapevoli delle proprie priorità di sviluppo e del cambiamento di paradigma della crescita verde. Ora è il momento della leadership e del buon esempio. Questo è lo scopo del Gggi.

Liberamente tardotto da Umberto Mazzantini

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