[29/09/2010] News toscana
FIRENZE. Un'azienda amiatina inserita nelle Comunità del cibo ad Energie rinnovabili, per il suo impegno verso le produzioni di qualità nel rispetto dell'ambiente, sarà protagonista al salone del Gusto di Torino. Si tratta dell'Azienda "La Poderina Toscana" (Montegiovi, comune di Casteldelpiano) che ha adottato nella produzione dell'olio extravergine d'oliva di qualità (Igp Toscano) e del vino Rosso Marracone D.O.C. soluzioni innovate nel rispetto dell'ambiente e del risparmio energetico. I
l progetto, frutto di un'intesa tra il Co.Svi.G (Consorzio per lo sviluppo delle Aree Geotermiche), Slow Food Toscana e Fondazione Slow Food per la Biodiversità, che si è già consolidato nel distretto delle Energie rinnovabili, individua nei territori soluzioni appropriate per la produzione agro-alimentare con sistemi innovativi per il risparmio energetico e la tutela dell'ambiente, puntando sulla produzione caratterizzata dalle tecnologie di processo a basso impatto ambientale. Il progetto sarà presentato giovedì 30 settembre (ore 20,00), nel corso dell'incontro "Gusto pulito incontra l'Amiata", (Montegiovi - località Poderina ) a cui parteciperanno Raffaella Grana, presidente di Slow Food toscana, Sergio Chiacchella, direttore del Co.Svi.G., Mario Tanda, presidente della Comunità del cibo a Energia rinnovabile.
«La nostra collaborazione- ha sottolineato Sergio Chiacchella, direttore generale del CoSviG -nasce da un comune sentire su tutti i temi ambientali. Si tratta di aziende vitali, forti, e, pur nelle differenti singole caratteristiche, attive anche fuori dal territorio del Distretto delle Energie rinnovabili in termini di mercato e distribuzione. Ci auguriamo che la crescita in termini di consapevolezza e rapporti testimoniata dalla nascita di questa "comunità" possa nell'immediato futuro contribuire ad uno sviluppo sia delle energie rinnovabili in senso lato, che, dell'intero territorio geotermico toscano» ha concluso Chiacchella.
L'azienda La Poderina è stata ritenuta idonea all'inserimento nella Comunità del cibo ad Energie rinnovabili in particolare per il recupero del nocciolino di sansa, residuo della spremitura delle olive ottenuto attraverso un'apparecchiatura che separa la sansa (polpa di oliva) dal nocciolo, per produrre energia termica, riuscendo così a trasformare un problema di smaltimento (e talvolta di inquinamento delle acque) in una risorsa. Il nocciolo viene immediatamente usato come combustibile in una caldaia a biomasse che sviluppa circa 100 mila calorie ed ha la funzione di riscaldare l'acqua di lavaggio, l'acqua di lavorazione e per lo stoccaggio dell'olio ed, infine, il fluido utilizzato per il riscaldamento della cantina. La caldaia fornisce anche l'energia termica utilizzata per il riscaldamento del ristorante "L'Olivastra" attiguo al frantoio, riuscendo ad ottenere un calore costante per riscaldare l'ambiente di 22°c su circa 500 mq di locale. Inoltre l'azienda ha fatto installare un impianto fotovoltaico di 20 kw che va a sopperire nella quasi totalità la richiesta energetica del frantoio quando è a pieno regime.