[29/09/2010] News toscana
FIRENZE. La Lipu pensa di rivolgersi direttamente al ministro dell'Interno Roberto Maroni per denunciare il crescente numero di casi di bracconaggio su specie protette, in tutta la Penisola: «la gravità della situazione va persino al di là della pur importantissima opera di tutela della fauna selvatica».
Siamo solo a meno di un mese dal via alle preaperture e a pochi giorni dall'inizio ufficiale della stagione venatoria e già è stato ucciso un gheppio a Milano, un falco pellegrino e un pecchiaolo a Roma. Non si contano poi i casi di ricoveri, nei Centri di recupero della Lipu, di animali impallinati.
La Toscana tra l'altro pare in cima a questa classifica poco virtuosa. Dopo il noto caso della cicogna nera uccisa il primo giorno di caccia alla Palude di Fucecchio, si è aggiunta la garzetta uccisa a Firenze. Ma non è finita qui. «Nelle scorse settimane - informano dalla Lipu - un lodolaio e due bianconi sono stati impallinati in provincia di Firenze. Questi ultimi sono stati feriti nel comune di Rignano sull'Arno a pochissimo tempo di distanza l'uno dall'altro proprio nei giorni di preapertura fissati dalla Regione Toscana».
Il primo esemplare di biancone, è attualmente in cura presso il Centro recupero Lipu del Mugello e dovrebbe essere recuperato. Il secondo biancone, ritrovato a cinque giorni dal ferimento, versava in gravi condizioni ed è stato operato con successo al centro Cruma della Lipu a Livorno ma non si sa ancora però se è recuperabile o se dovrà stare in una gabbia per il resto della sua vita, informano dall'associazione.
«La situazione è gravemente peggiorata e anzi sta precipitando - ha denunciato Fulvio Mamone Capria, vicepresidente Lipu-BirdLife Italia - La grave carenza di controlli sul territorio sta portando a una situazione incontrollabile, con specie superprotette esposte ad atti di violenza e bracconaggio. Serve un'attenzione straordinaria al problema da parte di governo, amministrazioni e forze dell'ordine per arginare e porre fine a quella che è diventata in questi anni una vergogna nazionale».