[07/10/2010] News toscana

Il Piano d'azione per la biodiversità in Toscana sarà pronto entro il 2011

FIRENZE. Si è tenuto oggi a Firenze il convegno "La biodiversità in Toscana dalle conoscenze alle politiche: verso un Piano d'azione regionale" durante il quale è stato fatto il punto sul lavoro triennale coordinato dal Wwf, che è giunto alla seconda annualità. Dopo il quadro delle conoscenze sullo stato della biodiversità in Toscana ed i 15 "bersagli" di conservazione (target) identificati per la definizione del piano (elaborati nel primo anno di attività), nella seconda annualità il lavoro si è focalizzato sull'analisi delle interazioni tra attività umane ed i valori di biodiversità dei Target di conservazione, in sostanza sulle cause di minaccia alla biodiversità. La Toscana gode di un ricco patrimonio: sono presenti 94 habitat di interesse comunitario o regionale e 914 specie di flora e fauna di elevato valore conservazionistico, rare o endemiche. Questi elementi costituiscono "le eccellenze" della nostra biodiversità, in una regione che ospita ben 3250 specie di flora, 84 specie di mammiferi, 421 specie di uccelli, 19 di anfibi, 22 di rettili, oltre 60 specie di pesci ed un ricchissimo patrimonio di invertebrati spesso di elevato interesse.

Ma anche in Toscana ci sono vari fattori che attentano a questo patrimonio che ha pure un valore economico. Tra i principali fattori di  minaccia individuati dagli esperti che stanno lavorando al Piano, l'abbandono delle attività agricole tradizionali e il pascolo, l'inquinamento delle acque e la gestione idraulica, il consumo di suolo e la frammentazione a causa di infrastrutture. Tra le minacce in aumento e probabilmente sottovalutate, quella provocata dalle specie invasive e i cambiamenti climatici inseriti tra le criticità nella recente Strategia nazionale per la biodiversità.

E' quanto è emerso dal convegno "La biodiversità in Toscana dalle conoscenze alle politiche: verso un Piano d'azione regionale" durante il quale è stato fatto il punto sul lavoro triennale coordinato dal Wwf, che è giunto alla seconda annualità.

Il Wwf Italia che ha sottoscritto convenzioni con la Regione Toscana e la Direzione Protezione della natura del ministero dell'Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare ha portato durante questo studio una metodica innovativa che è quella della Conservazione Ecoregionale.  L'elemento di novità del piano è che i dati delle banche ReNaTo e BioMarT vengono interpretati attraverso un processo di lettura interdisciplinare, basandosi sul sapere degli esperti (expert-based) mentre non contempla una nuova raccolta di dati. Si presuppone che la conoscenza che già esiste sulla biodiversità di una Ecoregione sia sufficiente ad eseguirne un'analisi generica ma veritiera, e quindi a trarre conclusioni.

L'iniziativa odierna fa parte delle manifestazioni volute dell'assessorato Ambiente della Regione Toscana per l'Anno Internazionale dedicato dall'Onu al tema della conservazione della biodiversità, «Questo convegno - ha sottolineato  l'assessore regionale all'ambiente Anna Rita Bramerini (Nella foto)- rappresenta l'opportunità per aggiornarsi sullo scenario e sulle prospettive nazionali e regionali nel campo della tutela della biodiversità. E' anche un modo per contribuire, attraverso il confronto, tra tecnici, ricercatori e operatori, alla stesura finale del documento relativo alle priorità regionali di conservazione. Stiamo lavorando al Piano d'azione eco regionale per la conservazione della biodiversità - ha continuato l'assessore- per dotarci entro il 2011 di uno strumento concreto di programmazione e indirizzo che consenta di mettere in atto le azioni più urgenti che garantiscano la conservazione delle specie e degli habitat in maggior stato di pericolo sia terrestri che marine, così come richiesto anche dalle Direttive Habitat e Uccelli. E' naturale che l'obiettivo del piano -in analogia alla Strategia nazionale in corso di definizione- di integrare la tutela della biodiversità all'interno delle diverse politiche di settore, non può prescindere da un opportuno e indispensabile coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali, sociali ed economici interessati» ha concluso Bramerini.

Dagli esperti in tema di biodiversità è stata avanzata una richiesta al mondo politico-amministrativo regionale: «la biodiversità della Toscana può essere tutelata solo associando alle reti di Aree protette o di Siti Natura 2000 una gestione sostenibile del territorio aperto "non protetto" che raccoglie gran parte della ricchissima biodiversità della regione. Senza una tutela diffusa del paesaggio e del territorio toscano, oggi minacciato dalle trasformazioni dell'uso del suolo con processi di frammentazione ed urbanizzazione, dalla perdita di paesaggi agricoli tradizionali, dai fenomeni di inquinamento delle acque e dalla diffusione di specie esotiche, nel lungo periodo il modello "a isole" delle aree protette non potrà garantire da solo la conservazione della biodiversità toscana. La conservazione della biodiversità- continuano gli esperti-deve entrare nel governo del territorio regionale, condizionando le scelte di uso del suolo e consumo delle risorse naturali. E' auspicabile per questo che le conclusioni ed i risultati del Piano di azione regionale per la Biodiversità possano contribuire alla revisione del Piano Paesaggistico Regionale, con l'integrazione degli obiettivi di conservazione della natura negli obiettivi di qualità paesaggistica, come previsto dalla Convenzione Internazionale per la Diversità biologica e la Convenzione europea del Paesaggio».

L'ultima fase del processo che porterà al Piano di azione sarà realizzata attraverso il coinvolgimento, il dialogo ed il confronto con i rappresentanti dei principali attori sociali ed economici identificati come determinanti per il conseguimento degli obiettivi di conservazione, affinché il piano d'azione regionale sia implementabile ed efficace rispetto alle diverse politiche di settore chiamate a svolgere un ruolo proattivo per la conservazione della biodiversità in Toscana.

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