[07/10/2010] News
BRUXELLES. Il PVE ha accolto con favore la decisione degli europarlamentari di ridurre l'importo dei fondi comunitari per il progetto di fusione nucleare Iter nel 2011, ma la soluzione più logica sarebbe quella di non spendere un solo cent in più per questo progetto elefantiaco che per di più non ha alcuna garanzia di successo. Che il contribuente europeo debba pagare il conto per un bilancio, come quello di Iter, oramai in crescita senza controllo, è semplicemente sbagliato, soprattutto in un periodo di tagli e sacrifici negli altri settori.
L'opzione meno costosa è abbandonare del tutto il progetto, da subito, prima che si realizzi la costruzione principale. A maggior ragione in considerazione dei dubbi sulla sostenibilità, dal punto di vista commerciale, della fusione nucleare, che persino per gli analisti più ottimisti non si avrà prima del 2050. Per questo siamo molto preoccupati che il Consiglio preveda di gettare, nel 2012 e nel 2013, un altro miliardo e 400 milioni di euro nel buco nero che è diventato Iter: uno spreco di fondi pubblici che avrebbe un impatto diretto sulla spesa in campi fondamentali del bilancio Ue."