[08/10/2010] News toscana

Osservatorio elbano dei cetacei, il Comune di Copoliveri: «Non c’è piano di gestione e programmazione»

CAPOLIVERI (Livorno). La giunta di centro-destra di Capoliveri interviene sulla questione della sede dell'Osservatorio toscano dei cetacei con una nota che di fatto da ragione a Legambiente Arcipelago Toscano e rischia di mettere in serio imbarazzo la Regione e soprattutto gli assessori delle precedente giunta regionali e comunali ed i funzionari che hanno seguito il progetto.

«L'Amministrazione di Capoliveri vuole ricordare come, seppur con le poche ed esigue risorse, sia riuscita a trasformare ed organizzare la Sede dell'Osservatorio Toscano dei Cetacei in un vero e proprio punto di riferimento per la cittadinanza e il turismo elbano - scrive il Comune - E' infatti pur vero che la precedente amministrazione abbia stanziato dei fondi per questo progetto, ma è altrettanto vero che a questo atto non è seguito alcun piano di gestione e programmazione per l'attività dell'Osservatorio. La nostra Amministrazione ha pertanto provveduto immediatamente a trasformare ed utilizzare quella che era poco più di una stanza in un vero e proprio punto di riferimento di informazione e promozione del territorio locale oltre che di divulgazione e comunicazione dell'attività collegata alle finalità dell'Osservatorio.  Lo sforzo di questa Amministrazione, grazie anche alla significativa collaborazione dell'Apt, ha consentito pertanto di offrire a turisti e cittadini, presso la sede del Osservatorio, un servizio continuato attraverso la presenza di un luogo di informazione assicurato dal Comune e della stessa Apt arrivando, nel periodo estivo e con grandi sforzi, a riuscire a garantire anche orari serali di apertura a dimostrazione dell'effettivo funzionamento della Sede,  e di questo ne rende giustizia, fortunatamente, anche la foto in prima pagina riportata dal quotidiano-. L'Amministrazione fa presente inoltre che in merito ai finanziamenti che dovevano giungere dalla Provincia a sostegno di questo progetto, ad oggi, nessun reale ed effettivo trasferimento è stato erogato al Comune di Capoliveri a supporto dell'iniziativa. Inoltre, come è già stato ricordato, dal 2009 anche il Segretariato del Santuario dei Cetacei, l'organismo messo a capo dell'Area protetta, ha visto azzerati i suoi vertici e questo ovviamente rende ancora più difficile impostare ed attuare, in modo condiviso, delle serie politiche marine rivolte all'osservazione ed allo studio dei mammiferi. Nonostante queste difficoltà, e nella speranza che il prima possibile vengano liberate le risorse promesse a favore del Comune, questa Amministrazione è impegnata da tempo, senza troppi sensazionalismi, a lavorare e promuovere progetti di sviluppo locale rivolti alla valorizzazione del territorio elbano e capoliverese. A dimostrazione di questo sono le dichiarazioni del Sindaco Ruggero Barbetti di voler trasferire la Sede dell'Osservatorio presso il futuro nuovo palazzo Comunale in corso di realizzazione allo scopo di confermare, ancora una volta, la volontà dell'Ente di promuovere e sostenere politiche e progetti locali di eccellenza. L'Amministrazione ritiene infine che la Sede dell'Osservatorio trovi nel paese di Capoliveri la sua giusta e naturale collocazione, un centro collinare ma anche luogo di ambienti marini unici conosciuti in tutto il mondo per il loro fascino e per le loro caratteristiche».

Legambiente Arcipelago Toscano sottolinea che «La nota del Comune di Capoliveri sull'Osservatorio dei cetacei,  pur cercando di far credere che ne è stata garantita l'apertura (che si è tradotta in un'insegna e nell'esposizione di qualche poster), conferma che la gestione è stata affidata (dal Comune!) all'Apt, non certo l'organismo destinato a svolgere questa funzione, tanto che il personale dell'Apt non era, per esperienza diretta di nostri soci, in grado di dare informazioni sulle attività dell'Osservatorio. Il Comune conferma che non è esistito nessun piano di gestione e programmazione di attività e che i finanziamenti promessi non sono mai arrivati. Prendiamo atto dell'impegno a trasferire la sede dell'Osservatorio in una nuova sede, ma sarebbe bene che finalmente Comune, Regione, Provincia e gli altri componenti del Comitato di gestione ci dicessero per fare cosa, con quali fondi e con quali prospettive, dopo che per almeno due anni l'Osservatorio si è inabissato, lasciando come traccia di se un'insegna e qualche poster in un ufficio dell'Apt e del Comune»

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