
[12/10/2010] News
LIVORNO. Ha preso il via a Busan, in Corea del sud la trentaduesima sessione plenaria dell'Intergovernmental panel on climate change (Ipcc) e il suo presidente, il Premio Nobel Rajendra Pachauri (che la stampa italiana aveva dato per defenestrato e dimesso già diverse settimane fa) ha aperto il summit che durerà fino al 14 ottobre e che fornirà gli ultimi dettagli scientifici per la discussione alla Conferenza dell'Unfccc di Cancun.
Dopo i saluti di rito Pachauri ha affrontato di petto la situazione non nascondendosi i problemi: «Il mondo sta guardando anche al risultato di questa sessione plenaria dell'Ipcc per il suo significato per quanto riguarda l'importante agenda da coprire. L'AR5 (Ipcc Fifth assessment report, ndr) è ora sulla buona strada, e sono lieto di informare il gruppo che siamo profondamente gratificati con l'entusiasmo che abbiamo ricevuto dalla comunità scientifica mondiale». L'Ipcc ha ricevuto 3.000 richieste di partecipazione con contribuiti di scienziati per l'AR5 (per l'AR4 erano state quasi 2.000) e ne sono state selezionate 831 divise tra i tre gruppi di lavoro dell'Ipcc, con un forte aumento della percentuale (il 30%) di contributi provenienti dai Paesi in via di sviluppo ed emergenti, anche il contributo delle scienziate è salito al 25%. Oltre il 60% dei lavori selezionati sono nuovi per il processo Ipcc che quindi ha ricevuto una salutare iniezione di nuove conoscenze e nuove idee. Il primo "lead authors meeting" del Working group I si terrà a novembre e successivamente anche gli altri due gruppi di lavoro saranno in grado di avviare il processo di preparazione dei rapporti per garantire che l'AR5 sia approvato in tempo e secondo gli standard di qualità scientifica dell'Ipcc.
Pachauri ha ammesso che «Gli ultimi dieci mesi o giù di lì sono stati un periodo difficile per l'Ipcc, mentre ci sono state alcune carenze ed errori da parte nostra, quello che abbiamo passato è anche un riflesso del controllo intensificato e dell'interesse a cui siamo stati sottoposti. All'Ipcc ci rendiamo conto che forse la nostra più grande sfida è la nostra efficacia proprio nel riuscire a fornire le conoscenze scientifiche sui cambiamenti climatici in una maniera che ha implicazioni con una vasta gamma di attività umane. Quindi è da aspettarsi una vasta gamma di reazioni. La più grande sfida per l'Ipcc è il successo stesso dell'organizzazione».
Pachauri ha richiamato l'accidentato percorso, i riconoscimenti degli ultimi anni e le verifiche a cui è stato sottoposto il lavoro dell'Ipcc dopo il "climate-gate", culminato con il riconoscimento di serietà dei dati dei rapporti dell'Ipcc emerso dall'indagine dell'Inter academy council (Iac) Review Committee voluta dall'Onu dopo lo scandalo dei dati "falsi" sulla velocità di scioglimento dei ghiacciai himalayani e della risalita del mare in Olanda contenuti nel quarto rapporto dell'Ipcc.
In base a quell'indagine dell'Iac Pachauri ha detto. «E' esclusivo appannaggio dei governi esaminare e prendere decisioni su ciascuna delle raccomandazioni presentate dall'Iac, nonché le modalità della loro attuazione, se sono accettate. Io personalmente mi astengo dal pronunciarmi sulla maggior parte delle raccomandazioni, in particolare quelle che hanno implicazioni dirette sulla durata del mandato del presidente e dei co-presidenti dei gruppi di lavoro». Come dire: metto il mio destino all'Ipcc nelle vostre mani. «Essendo stato un iniziatore di tale riesame ed essendo impegnato nella realizzazione dei miglioramenti necessari per il funzionamento del Ipcc farò tutto quello che il panel mi chiederà per portare avanti questo processo». Il rapporto Iac infatti sottolinea che «La maggior parte delle raccomandazioni del Comitato possono essere implementate nel corso del fifth assessment process e deve essere presa in considerazione in occasione della prossima sessione plenaria. Queste comprendono le raccomandazioni per rafforzare, modificare o far rispettare le procedure Ipcc, compreso il trattamento di "gray literature", l'intera gamma di punti di vista, l'incertezza, e il processo di revisione. Raccomandazioni che possono richiedere la discussione in varie sessioni plenarie, ma che potrebbero essere attuate nel corso del fifth assessment, comprese quelle relative alla gestione, comunicazione e conflitto di interessi. Poiché il fifth assessment è già in corso, può essere troppo tardi per avviare un processo più trasparente degli scopi e dei criteri per la selezione di autori»..
Secondo Pachauri alcuni guai e incomprensioni dell'Ipccc derivano dal congelamento della struttura del suo Segretariato formato da un presidente dipendente del Wmo, da vice-segretario dell'Unep, due assistenti di segreteria e un Assistente amministrativo, senza responsabilità formale del presidente dell'Ipcc. Una specie di "imbuto" burocratico che non ha favorito le esigenze di comunicazione e diffusione delle informazioni scientifiche sui cambiamenti climatici. Pachauri ha sottolineato: «Il cambiamento e il miglioramento in un'organizzazione così importante e complessa come l'Ipcc è inevitabilmente in ritardo, ma deve basarsi sui punti di forza dimostrati del sistema (...) Mi impegno a portare avanti la riforma, così come deciderà il Panel secondo i risultati del Iac review process. E' inoltre importante ricordare che abbiamo nelle nostre mani un compito gigantesco, quello di completare la preparazione dell' AR5 ai più alti livelli di qualità e di rigore. Nulla di ciò che decidiamo deve in alcun modo ostacolare il progresso verso la nostra missione più importante di produrre un AR5 eccezionale, che il mondo a buona ragione si aspetta da noi. Infine, vorrei dire che mi sento molto fortunato e grato di aver ricevuto un grado senza precedenti di sostegno in questo periodo dal Panel. Il vostro sostegno è stato un grande vantaggio durante tutto questo tempo, sia quando ho fatto il giusto che quando ho sbagliato. Se non fosse per questa grande risorsa, forse non saremmo stati in grado di completare l'AR4 nel modo che abbiamo fatto, in particolare la relazione di sintesi, su cui è stata presa la decisione di andare avanti senza ritardi nel ciclo precedente».
Insomma, per uno già dato per dimesso, Pachauri, il redivivo (per gli italiani) Pachauri dimostra una gran sicurezza e punta chiaramente a succedere a sé stesso.