[14/10/2010] News

Ponte di Messina: 2 miliardi di euro (pubblici) sottratti alle infrastrutture del Sud

LIVORNO. Il dibattito che si è svolto in Senato sul documento di finanza pubblica presentato dal governo ha un che di veramente surreale. Anche perché a pagina 3 lo stesso documento si autodefinisce «sostanzialmente e politicamente superato» ed effettivamente si presenta più come una fotografia del passato che arriva appena a sfiorare il presente, senza minimamente provare ad accennare quella politica economica (e se vogliamo industriale) tanto invocata dalle imprese quanto ignorata dall'esecutivo, che fra l'altro solo dopo 5 mesi di vuoto ha riempito il posto vacante del ministro dello sviluppo economico.

Il senatore del Pd Francesco Ferrante è intervenuto in aula per commentare proprio questo passato costruito da Tremonti: «In tutto il mondo l'intreccio della crisi economico-finanziaria con quella climatica e ambientale è stato colto anche come un'occasione per puntare sulla green economy quale una delle chiavi principali per costruire un futuro molto migliore; qui nulla». Anzi, visto il recentissimo tentativo di affossare gli incentivi per le fonti energetiche rinnovabili previsto dall'ultima finanziaria. Oppure l'ostinato rifiuto del Governo di prorogare e di rendere stabile lo sconto fiscale del 55 per cento per le ristrutturazioni edilizie che prevedano misure di efficienza energetica.

«Si tratta di una misura introdotta dal Governo Prodi - ricorda Ferrante - che è stata già utilizzata da oltre 600.000 famiglie e che ha messo in circolo 12 miliardi di euro, in un settore quale quello dell'edilizia, che è tra i più colpiti dalla crisi, e che ha permesso un risparmio consistente di energia e conseguentemente di emissioni inquinanti».

Il terzo esempio di miopia economica e politica che Ferrante spera di non dover vedere è l'ulteriore proroga per l'entrata in vigore del divieto di produzione e commercializzazione dei sacchetti di plastica che non siano biodegradabili, «una misura che avevamo previsto nella finanziaria del 2007 e che sarebbe dovuta entrare in vigore già il primo gennaio del 2010. Si tratta di una norma che premierebbe l'industria chimica più innovativa, quella che sulla sostenibilità e sul suo rapporto con l'agricoltura basa il suo sviluppo, l'unica in grado di assicurare il futuro a un settore che ha fatto grande nei decenni scorsi questo Paese e che oggi è davvero a rischio: si veda a questo proposito la vicenda istruttiva dei polo chimico ternano».

Infine Ferrante pone l'indice sulla questione infrastrutture: «Per anni ci avete detto che il Ponte sullo Stretto non sarebbe stata a carico della collettività, del bilancio pubblico, forse per convincere i vostri alleati di maggioranza della Lega Nord dell'utilità dell'opera stessa - sottolinea Ferrante - Poi, leggendo la tabella 2, in materia di infrastrutture strategiche, leggiamo che dei 6 miliardi di euro che oggi sono previsti per la realizzazione del ponte - una cifra probabilmente sottostimata - sono già disponibili provenendo dalle casse pubbliche - 2 miliardi e 153 milioni di euro. Il termine «disponibile» vuol dire che essi sono stati sottratti ad altre iniziative molto più utili per il Sud. Sono dunque 2 miliardi di euro sottratti alla rete infrastrutturale - quella sì, utile per il Sud - e alla modernizzazione di alcune strade: penso alla Statale Ionica e non voglio citare l'autostrada Salerno-Reggio Calabria».

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