[14/10/2010] News toscana

La raccolta della carta, il riciclo della carta e i rifiuti del riciclo della carta

LIVORNO. Spesso nelle discussioni infinite sulla gestione dei rifiuti - quasi esclusivamente legate a quella degli urbani - le parole non tengono conto dei numeri. Forse anche per questo strabismo si rischiano e si fanno semplificazioni fatali, quali la sovrapposizione di raccolte differenziate e riciclo che generano fantasie tipo che una volta raccolta i rifiuti il rifiuto sparisce.

Che a sua volta alimenta un dibattito anche questo troppo campato in aria su soluzioni tranchant quali: o tutto negli inceneritori (con compagnia cantante delle disquisizioni su termovalorizzatori, torce al plasma, gassificatori, pirogassificatori e dissociatori molecolari), o tutto nelle discariche o, appunto, tutto raccolto in modo differenziato e quindi così gestito e concluso il ciclo integrato.

Lo spunto, invece, per riflettere sulla differenza tra le chiacchiere e i numeri ce lo dà il Sole 24ore centro nord di ieri (mercoledì 13 settembre) a pag. 17, dove si può leggere un articolo sull'industria cartaria toscana. In questo articolo c'è allegata una tabella dalla quale si evince che le materie prime utilizzate dal distretto cartario di Lucca sono 600.000 tonnellate/anno di fibra vergine e 1.500.000 tonnellate/anno di carta da macero.

Siccome per ogni tonnellata di carta da macero impiegata si producono circa 0,4 tonnellate di rifiuti (fanghi e pulper), ciò significa che nella provincia di Lucca, solo le cartiere, producono circa 500.000 tonnellate/anno di rifiuti speciali. Se consideriamo che la raccolta differenziata di carta in tutta la Toscana è di circa 300.000 tonnellate è evidente che:

a) esistono gli spazi per raccoglierne molta di più;
b) che mentre si racconta la favola per cui fatta la RD (raccolta differenziata) il rifiuto sparisce, la Toscana (e più precisamente Lucca) produce 500.000 tonnellate di rifiuti da riciclo;
c) In Toscana sono quindi più i rifiuti da riciclo di carta che non la RD di carta.

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