[14/10/2010] News toscana

“Acquisti verdi” pubblici, molta la strada ancora da fare

FIRENZE. «Senza sbocco, ha senso spingere ancora di più la raccolta differenziata?»: questo il quesito posto oggi, nel Salone dei Dugento di Palazzo Vecchio, all'apertura dei lavori del seminario "Alla ricerca di luoghi comuni da sfatare e di opportunità da cogliere sugli acquisti verdi pubblici".

Promosso da Comune e Provincia di Firenze, il seminario tecnico-politico aveva l'obiettivo di fare il punto su quanto le pubbliche amministrazioni investono negli acquisti verdi, quei ri-prodotti che chiudono la filiera del lungo percorso che inizia con la separazione dei rifiuti in casa.  Il sindaco di Quarrata, Sabrina Sergio Gori,  ha illustrato  cosa è stato fatto, con le poche risorse disponibili,  nel comune pistoiese con i nuovi capitolati di acquisto per le mense scolastiche e con un uso più diffuso dell'informatica, mentre  il rappresentante dell' Upi per le Province Toscane, Valter Picchi , ha ammesso che sul fronte del riciclaggio la scarsa qualità di quanto viene differenziato preclude spesso la possibilità di inserire sistematicamente  il compost ed i rifiuti inerti riciclati nel sistema degli acquisti verdi  delle pubbliche amministrazioni.

Pietro Novelli ha quindi illustrato le politiche regionali sul G.P.P. ( Green Public Procurement), cioè tutte le politiche che negli ultimi due anni la Regione ha messo in campo per gli  «acquisti verdi della pubblica amministrazione», che possono orientare il sistema produttivo verso produzioni più ecoefficienti lungo tutta la filiera, spostando l'attenzione dei cittadini verso un consumo più consapevole. La Regione Toscana ha da tempo definito l'elaborazione di criteri sostenibili per la selezione di servizi e prodotti all'interno dei bandi della P.A. -  dai capitolati di appalto per l'uso di materiali inerti alle linee guidi per l'edilizia sostenibile -  ma evidentemente è difficile obbligare normativamente al G.P.P. se ancora le pubbliche amministrazioni ricorrono raramente a questi strumenti.

Ed è stato il presidente di Revet, Valerio Caramassi, ad entrare nel merito illustrando come per l'azienda di Pontedera, che tratta 120.000 tonn/anno di vetro-plastica-metalli-tetrapak provenienti dalla RD in 235 comuni toscani, pur con un grande sforzo di investimenti e ricerca, la richiesta dei manufatti in plastica riciclata, come nel caso degli arredi per esterni, sia ricercata dalla P.A. solo in caso di assoluta gratuità. Quasi che i ri-prodotti ottenuti dai rifiuti solo per il fatto di ri-esistere  abbiano assolto il loro compito, senza preoccuparsi di quanto continua ad essere acquistato con analoghi prodotti ottenuti da materia vergine. Caramassi ha precisato che  paradossalmente gli interlocutori più attenti di Revet siano i privati, come nei progetti attualmente in corso d'opera con Piaggio, Shelbox e Coop per la realizzazione di componenti di prodotto per le quali si stanno utilizzando plastiche riciclate provenienti da materiali plastici eterogenei , di minor pregio rispetto a Pet e Hdpe, e anche Autostrade e SAT per i pannelli fonoassorbenti, mentre sul fronte dei G.P.P. , per ri-prodotti di cui Revet dispone, la Pubblica Amministrazione non risponda in alcun modo alle proposte dell'azienda.

E' evidente che il sistema deve spostare la politica di incentivazione sul lato del riciclo, alzando l'attenzione verso una raccolta di qualità e verso una maggior sostenibilità economica per chi deve effettuare gli acquisti finali, la re-immissione nel mercato dei ri-prodotti.

Analoga situazione è stata descritta da Filippo Grifoni, di Soluzioni Ambiente, per l ‘inserimento nei capitolati di appalto dei lavori pubblici di inerti rigenerati, e da Chiari Boschi, di Confservizi , sul possibile uso del compost di qualità per la gestione del verde pubblico.

Quindi Sabrina Sigismondi, del Politecnico di Milano, ha illustrato l'esperienza dei G.P.P. in 13 comuni della Provincia di Cremona, che stabilmente utilizzano laddove possibile gli "acquisti verdi" come prima scelta, dai capitolati delle mense scolastiche fino ai bandi di gara.

Il Direttore di Confservizi - Cispel Toscana, Andrea Sbandati, ribadendo come sia indispensabile anche per le aziende di gestione dei servizi orientare l'attenzione sulla parte finale della filiera, ha lanciato all'Assessore all'Ambiente della  Regione Toscana una doppia proposta affinché nei 4 grandi cantieri delle opere pubbliche si utilizzino solo gli inerti riciclati e tutto il compost di qualità prodotto sia utilizzato negli spazi verdi  in tutti i comuni toscani.

Dopo che Andrea Di Stefano ha illustrato quanto fatto da Novamont con l'immissione nel mercato di plastiche biodegradabili(Mater-Bi) per shoppers e stoviglie, sottolineando come le biostoviglie siano di fatto una risorsa, potendo entrare a pieno merito nella raccolta differenziata dell'organico, migliorando la qualità del compost ottenuto e dismettendo l'"usa e getta" di plastica, che quando va bene finiscono nell'indifferenziato o , peggio, finiscono nel cassonetto dell'organico inquinando e pregiudicando il materiale da avviare al compostaggio.

I lavori sono stati conclusi dall'Assessore all'Ambiente della Provincia di Firenze, Renzo Crescioli, che ha indicato le tappe sulle quali è indispensabile che le PP.AA.  toscane, a cominciare dalla Regione,  lavorino per gli acquisti verdi: inerti riciclati, compost, manufatti in plastica riciclata e biostoviglie sono tasselli di un sistema che deve assolutamente dare gli sbocchi indispensabili affinché una buona raccolta differenziata, di qualità, sia vista come l'inizio, il primo passo,  di un vero percorso ecosostenibile. 

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