[19/10/2010] News toscana

Ridurre le polveri dei camion del marmo: Legambiente s'appella ai vigili urbani

CARRARA. Nella festa dei 150 anni della polizia municipale è stato presentato il bilancio dell'attività 2009 e 2010: un'attività davvero intensa, importante e meritoria.

Ci dispiace perciò guastare la festa; tuttavia l'affermazione che da alcuni anni i controlli sui camion del marmo sono svolti in modo sistematico suona proprio come una beffa a chi vive quotidianamente il problema delle polveri sottili.

Anche esaminando i sintetici resoconti apparsi sulla stampa, infatti, le oltre 700 contravvenzioni elevate ai camion nei primi 9 mesi di quest'anno riguardano violazioni a divieti di transito e alle norme sul carico trasportato: non siamo riusciti ad individuarne nemmeno una per violazioni all'ordinanza "Altieri" su camion e cave.

Legambiente ha perciò presentato alla Polizia municipale la richiesta di conoscere i controlli mensili (e relative sanzioni) effettuati dal 2009 ad oggi sul rispetto dell'ordinanza n. 35457/2005 in merito a: obbligo di cassone a tenuta per i camion dei lapidei, pulizia del pianale dei camion dei blocchi e pulizia degli imbocchi alle vie di arroccamento.

È vero, infatti, che una pattuglia di vigili in postazione fissa (anche se non permanente) è dedicata proprio a controllare i camion del marmo, ma ai cittadini non interessa la semplice "presen-za" dei vigili, bensì che vengano davvero effettuati i dovuti controlli.

Purtroppo, a giudicare dai risultati, sembra che i vigili ignorino l'ordinanza "Altieri" che prescrive ai camion dei blocchi la pulizia del pianale e, agli altri, il cassone a tenuta.

A seguito delle nostre ripetute richieste e considerato che -come è emerso anche in tribunale- in oltre tre anni non era stato effettuato nemmeno un controllo in tal senso, nel gennaio 2009 il comandante Mazzelli dispose alcuni controlli sui cassoni a tenuta e in pochi giorni furono elevate 13 sanzioni.

Diversi segnali lasciavano però presagire uno scarso impegno dei vigili in tale attività. Lo stesso comandante definiva i controlli «saltuari ma non episodici», le modalità scelte erano quelle più dispendiose e meno efficaci (tallonamento dei mezzi da parte di una pattuglia in au-to civetta) e la giustificazione addotta («non sarebbe possibile fare altrimenti il controllo sugli sver-samenti») era ben poco credibile.

Se infatti il cassone presenta una fessura già evidente ad occhio nudo, perché non sanzionarlo su-bito? C'è forse bisogno di tallonarlo per coglierlo nell'istante dello sversamento?

Per i camion il cui portellone nasconde alla vista la fessura, basterebbe farli sostare pochi se-condi in salita per rendere evidente la perdita di fanghi.

Dunque con poco dispendio di energie sarebbe possibile assicurare controlli efficaci. Scegliere la modalità del tallonamento, invece, equivale di fatto a non effettuare i controlli per insuf-ficienza di personale, come i resoconti sembrano dimostrare.

Temiamo che dal gennaio 2009 non siano stati svolti altri controlli, ma attendiamo i dati della poli-zia, augurandoci di essere smentiti.

Così come vorremmo essere smentiti per il nostro scetticismo sulle parole del sindaco che venti mesi fa ci assicurava che «per il rilascio delle nuove autorizzazioni sarà comunque previ-sto l'obbligo dei cassoni a tenuta con contestuale presentazione da parte degli autotrasportato-ri di una autocertificazione rilasciata da tecnico abilitato».

Indubbiamente questa disposizione semplificherebbe grandemente il controllo da parte dei vigili, in quanto i camion sprovvisti di autocertificazione potrebbero essere direttamente sanziona-ti. Ma purtroppo l'esperienza ci ha insegnato che raramente la parola del sindaco è seguita da fatti coerenti.

Per quanto riguarda l'obbligo mantenere puliti gli innesti delle vie d'arroccamento alla viabilità ordi-naria, l'unico controllo della polizia municipale dal 2005 ci risulta sia quello effettuato nel dicembre 2009, a seguito di una nostra documentata segnalazione.

Eppure i fanghi che ricoprono tali innesti, talora talmente spessi da rendere totalmente invisibile l'asfalto, sono ben visibili ad occhio nudo: basterebbe perciò un sopralluogo mensile per indi-viduare e sanzionare gli inadempienti.

Purtroppo, invece, ci sono voluti 5 anni per far asfaltare un breve tratto delle vie d'arroc¬camento, e oggi l'opera è del tutto vanificata per la mancanza dei controlli.

Continuiamo a chiederci perché mai, sebbene le polveri sottili tormentino la città da anni e nono-stante i nostri solleciti, la polizia municipale -che, pure, potrebbe portare un contributo decisivo alla soluzione del problema- non effettui i dovuti controlli previsti dall'ordinanza del 2005.

Legambiente Carrara

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