[20/10/2010] News toscana

Sistema di trasporto pubblico, i tagli spingono verso l'aggregazione?

FIRENZE. La Toscana è in ritardo sui modelli di aggregazione per società pubbliche ed aziende miste pubblico-private che gestiscono i servizi pubblici locali. Efficientamento e conseguente riduzione dei costi, eliminazione di molti consigli di amministrazione, politiche decisionali più veloci ed efficaci, tariffe più trasparenti: sono questi i cardini che muovono anche la nostra Regione ad aggregazioni industriali come già avvenuto in passato in gran parte delle Regioni del centro nord.

Se ne parla da tempo per l'acqua ed i rifiuti: decine di gestori che, con l'imminente riforma dei Servizi pubblici locali e l'indirizzo politico della Regione, possono essere ridotti a pochi soggetti, che dovranno garantire sia per l'acqua che per i servizi ambientali tariffe più omogenee a parità di servizio erogato.

Adesso, con i tagli del governo, questo sembra essere l'orizzonte obbligato anche nei trasporti pubblici locali. La mancanza di risorse ha obbligato le Province a rinviare le gare per l'affidamento dei servizi di trasporto pubblico toscano ed il presidente della Regione non ha nascosto la volontà di trasformare questo stop in una opportunità di razionalizzazione del settore.

Le 31 aziende di trasporto, utilizzate da 600.000 passeggeri al giorno, devono essere organizzate come minimo a livello sovraprovinciale e aggregate in un'unica società che operi a livello regionale, che definisca tramite un bando di gara l'integrazione tra il sistema su gomma e quello su ferro. E' un altro tassello che può portare al definitivo superamento dei campanili e alla conseguente polverizzazione dei sistemi di gestione. Quello che è fondamentale evitare è un taglio indiscriminato del servizio o aumenti delle tariffe, cioè proprio quanto è oggi alle porte se non vengono fatte scelte precise.

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