[21/10/2010] News
STRASBURGO. Il voto di ieri del Parlamento europeo sul bilancio 2011 dell'Ue avrà ricadute anche per i bilanci futuri nell'ambito delle attuali prospettive finanziarie attuali 2007-2013. Gli europarlamentari Chiedono infatti «Più investimenti per ricerca, innovazione, educazione, energia e sostegno alla Palestina, pur mantenendo un livello di spesa globale ridotto» Il Parlamento chiede inoltre «L'apertura di negoziati su nuove fonti di finanziamento per l'Ue e fondi sufficienti per le nuove responsabilità derivate dal Trattato di Lisbona». Per ogni linea di bilancio, ci sono due voci differenti: gli stanziamenti d'impegno e quelli di pagamento. I primi si riferiscono a quanto l'UE potrebbe impegnarsi a investire in un dato anno (per esempio firmando un contratto o attraverso un appalto pubblico). I secondi disciplinano i pagamenti effettivi da effettuare in un dato anno.
Il bilancio dell'Ue è stato illustrato da due relatori la polacca Sidonia Jędrzejewska (Partito popolare europeo), responsabile per il bilancio della Commissione europea che include anche quello operativo per tutta l'Unione, e la tedesca Helga Trüpel (Verdi/Ale), per i bilanci delle altre istituzioni.
Secondo l'Europarlamento nel 2011 gli stanziamenti dovrebbero aumentare dell' 0,8% rispetto al bilancio 2010, «Mostrando cosi di comprendere la forte pressione attuale sui bilanci nazionali e interrompendo una pratica ventennale di chiedere un bilancio più ricco di quello proposto dalla Commissione». Gli eurodeputati hanno quindi approvato un bilancio totale di circa 130,14 miliardi euro in pagamenti e di 142,65 miliardi in stanziamenti d'impegno, la Commissione europea aveva proposto lo stesso ammontare per i pagamenti e 142,57 miliardi di euro di stanziamenti. Il Consiglio dell'Ue vorrebbe portare queste cifre rispettivamente a €126,53 miliardi e €141,78 miliardi.
Il Parlamento europeo «Comprende le preoccupazioni espresse da alcune delegazioni in seno al Consiglio, secondo cui le pressioni sui bilanci degli Stati membri sono particolarmente forti per l'esercizio 2011 ed è quanto mai necessario realizzare risparmi», ma gli eurodeputati sostengono che «Le riduzioni arbitrarie degli stanziamenti di pagamento non siano compatibili con una sana gestione finanziaria» e che «Le riduzioni arbitrarie degli stanziamenti d'impegno compromettano l'attuazione delle politiche e dei programmi dell'Unione già adottati».
Quindi, nella maggior parte dei casi, il Parlamento ha ripristinato le proposte della Commissione, dopo i tagli apportati dal Consiglio. In più un comunicato dell'Europarlamento informa che i deputati hanno approvato aumenti e tagli in altre sezioni e che riguardano tutti stanziamenti d'impegno: Competitività per la crescita e l'occupazione: i deputati chiedono più risorse per il programma per l'apprendimento permanente (+ €18 milioni), il programma quadro per la competitività e l'innovazione (+ €10 milioni) e il programma Energia intelligente-Europa (+ €10 milioni). Per compensare a tali aumenti, i deputati propongono tagli al progetto di ricerca sulla fusione energetica "Iter" per €47 milioni. Coesione per la crescita e l'occupazione: i deputati hanno aggiunto una nuova sezione, per €2,5 milioni, per l'assistenza per la regione del Mar Baltico. Conservazione e gestione delle risorse naturali: un fondo aggiuntivo di €300 milioni per il settore lattiero-caseario, + €6,7 milioni per il programma ambientale Life+ e un aumento di €2 milioni in sostegno della gestione delle risorse ittiche. Libertà, sicurezza e giustizia: + €2,35 milioni per il programma Daphne per la lotta alla la violenza contro le donne e i bambini e un aumento di €1 milione per la prevenzione del terrorismo.Cittadinanza: + €4 milioni per sostenere i Giochi olimpici speciali di Atene e +€3 milioni per il programma Gioventù in azione. L'Ue come attore globale: aumento di €100 milioni in aiuti per la Palestina, il processo di pace e l'UNRWA, compensati con tagli nelle misure di accompagnamento nel settore delle banane per €18 milioni, - €23,5 per attività di cooperazione diverse dall'aiuto pubblico allo sviluppo e la Politica comune estera e di sicurezza (PESC) con meno €45.7 milioni. Amministrazione: i deputati hanno aggiunto denaro in riserva, per i pagamenti ai lavoratori delle istituzioni europee, nel caso il Consiglio perda la causa contro la Commissione sugli aumenti salariali.
La risoluzione adottata sottolinea che «I margini di manovra del quadro di bilancio multiannuale (chiamato anche prospettive finanziarie o quadro finanziario pluriennale - Qfp) sono troppo rigidi. L'attuale quadro è valido per il periodo 2007-2013, ma non tiene conto delle spese aggiuntive in conseguenza della crisi finanziaria, delle nuove politiche e delle responsabilità derivate dall'entrata in vigore del Trattato di Lisbona».
Con 4 nuove sezioni del bilancio riguardanti "il trattato di Lisbona alla luce della revisione a medio termine", i deputati chiedono «Un livello di spesa sufficiente e di "coinvolgere adeguatamente il PE nei negoziati interistituzionali del prossimo Qfp».
L'Europarlamento chiede anche di aprire il dibattito col Consiglio su possibili nuove fonti di finanziamento per il bilancio comunitario perché questo «Costituisce parte integrante dell'accordo globale sul bilancio 2011», inoltre, i deputati invitano «Il Consiglio e la Commissione ad adottare meccanismi per agevolare lo storno di stanziamenti inutilizzati dell'anno N, in particolare nel contesto della revisione del regolamento "finanziario", poiché fino a ora, i fondi non spesi sono rimborsati agi Stati membri alla fine dell'anno».
Infine gli europarlamentari chiedono a forte maggioranza, «Di aggiungere due nuove linee di bilancio, una di spesa e l'altra per i ricavi, da creare per il meccanismo di stabilizzazione dell'Ue, che è stato istituito dai governi dell'Unione dopo la crisi del debito della Grecia. Tali linee resterebbero vuote fino a quando il meccanismo non venisse attivato».
Il 27 ottobre, il Consiglio e il Parlamento inizieranno la procedura di conciliazione per 21 giorni al fine di accordarsi su un testo comune Se dovessero trovare un accordo, il bilancio definitivo sarà approvato a metà novembre.