[21/10/2010] News
LIVORNO. Stamattina, tra le 9 e le 10, Greenpeace France ha portato ad Areva, con un camion blindato, 4 sacchi pieni di falsi milioni radioattivi che la Bnp-Paribas, la prima banca al mondo per finanziamenti al nucleare, conta di prestare per quella che gli ambientalisti francesi definiscono «La costruzione di un progetto nucleare pericoloso che viola le norme internazionali sulla sicurezza». Si tratta del reattore Angra 3 in Brasile, che verrà realizzato con standard pre-Chernobyl. Secondo Greenpeace «La Bnp in questo stesso momento studia la sua partecipazione finanziaria al progetto di costruzione di un reattore nucleare pericoloso ad Angra do Reis, a 150 km da Rio. Perché qualificare questo progetto come pericoloso? La costruzione di questo reattore è iniziata nel 1984 per fermarsi nel 1986, al momento di Chernobyl, per mancanza di finanziamenti internazionali. Mentre il 70% dei pezzi del reattore sono stoccati sul sito da quella data, e che il progetto corrisponde a standard di sicurezza pre-Chernobyl, la costruzione è ricominciata da qualche mese, come se 25 anni non fossero trascorsi... perché i finanziamenti si sbloccano».
Secondo Greenpeace la Bnp (che in Italia comprende la Bnl) sta dando prova di una grave irresponsabilità e assicura di aver spiegato alla banca i numerosi rischi del progetto e che aspetta sempre di sapere se verrà condotta un'analisi indipendente. «Il rischio di un incidente nucleare non è stato previsto - dice Greenpeace France - in totale violazione delle norme internazionali. Sanno che con controlli più pertinenti Angra non passerebbe l'esame: per esempio, non esiste che una sola via di evacuazione, regolarmente chiusa a causa del cedimento del terreno».
Ma allora perché una banca multinazionale come la Bnp Paribas rischia di perdere la faccia infilandosi in un progetto così pericoloso? Secondo Greenpeace «Perché la Bnp non si assume i rischi finanziari legati ai suoi investimenti. Sono in effetti gli "Stati nucleari", come la Francia, che forniscono delle garanzie di Stato e si assumono questi rischi finanziari. La Bnp presta quindi del denaro alla cieca, grazie al sostegno degli Stati, senza essere capace di analizzare correttamente cosa finanzia. La Bnp finanzia dunque alla cieca, perché è sicura che le toccherà sempre il jackpot. Sono 13,5 miliardi di euro di transazioni radioattive che sono state effettuate dalla Bnp tra il 2000 e il 2009. La Bnp è la prima banca al mondo a finanziare l'industria nucleare».
In questa discutibile top ten la multinazionale bancaria francese è seguita da Citi, Barclay, Siciété Générale, Crédit Agricole Group, Rbs, Deutsche Bank, Hsbc, JPMorgan Chase e Bank of China.
Greenpeace ha lanciato la sua campagna contro la Bnp Paribas già nella notte tra il 16 e il 17 ottobre incollando su più di 350 agenzie Bnp in 3 25 città francesi manifesti con scritto : "Savez vous ce que votre banque fait avec votre argent?". Per far capire come la Bnp utilizzi i soldi degli azionisti per finanziare questi progetti pericolosi.
«I clienti della Bnp hanno il diritto di chiedere conto al loro banchiere di quel che viene fatto con il loro denaro - dice Greenpeace France - Per conoscere l'utilizzo dei fondi da parte della Bnp e chiederle più trasparenza. I protagonisti della finanza ci dicono da molto tempo che non sono responsabili degli orientamenti energetici, che questo è un problema politico. In realtà, sono loro, così come gli industriali, che permettono a questi progetti nucleari pericoloso di vedere la luce. E' davvero arrivato il tempo che le banche si assumano le loro responsabilità. Greenpeace chiede a Bnp OParibas di annunciare il suo ritiro immediato da Angra e di fare completamente luce sui suoi investimenti radioattivi».