[22/10/2010] News

L'Onu vuole rivoluzionare l'ecoturismo nelle aree protette

LIVORNO. Andare dai fiordi dell'ovest della Norvegia ai vulcani dell'Australia, passando per le 150.000 zone protette del pianeta, restando seduti in poltrona, è ormai possibile grazie a un sito internet presentato dal Programma Onu per l'ambiente (Unep) e dall'Unione internazionale per l'Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn) al summit della Convention on biological diversity (Cbd) in corso a Nagoya, in Giappone.

Si tratta di "protectedplanet.net", un portale che è un sito interattivo basato sui nuovi social network in linea, che fornisce informazioni dettagliate sia sui luoghi "simbolo" che sui gioielli ambientali e paesaggistici meno conosciuti del pianeta che sono oggetto di importanti iniziative di salvaguardia.

«Utilizzando le ultime immagini satellitari trasmesse sul sito - spiegano Unep ed Iucn - gli utilizzatori possono identificare in qualche clic le diverse zone protette, come i parchi nazionali o le riserve marine, del pianeta. Con lo zoom si possono poi ottenere delle informazioni precise e dettagliate sulle specie minacciate, il tipo di vegetazione e le loro condizioni di vita, o ancora le risorse di quel tipo di territorio o di ecosistema».

Protectedplanet.net offre anche ai visitatori la possibilità di caricare/scaricare foto di viaggi nelle zone protette, scrivere racconti di viaggio che in seguito verranno pubblicati su Wikipedia, oppure raccomandare luoghi di interesse nelle vicinanze, da condividere dopo attraverso i social network come Facebook, Twitter o Flickr.

«Le informazioni condivise potranno poi ispirare altri internauti a fare il viaggio, a beneficio delle comunità di queste zone spesso povere e remote del mondo - spiega l'agenzia dell'Onu - E' una delle facce dell'ecoturismo, la cui industria è in piena crescita, con attualmente 77 miliardi di dollari del mercato mondiale del turismo. Di fronte alle inquietudini legate al global warming, sempre più turisti optano ormai per vacanze rispettose dell'ambiente e all'interno di protette».

Secondo il magazine "Voyage", «Nel 2012, il turismo sostenibile, o ecoturismo, potrebbe rappresentare il 25% del mercato mondiale del turismo, cioè un aumento di circa 473 milioni di dollari all'anno».

Il direttore esecutivo dell'Unep, Achim Steiner, a Nagoya ha sottolineato che «Secondo diverse stime, il turismo legato alle circa 150.000 zone protette sulla Terra rappresenta da 1 a 2 miliardi di dollari di entrate all'anno. Questi parchi nazionali e zone protette rappresentano quindi una risposta efficace per la conservazione e la gestione degli ecosistemi fragili del pianeta, producendo allo stesso tempo delle entrare e dei mezzi di sussistenza per le comunità locali. Ma i vantaggi di questo tipo di ecoturismo sono attualmente ripartiti in maniera ineguale con alcuni luoghi estremamente popolari ed altri meno conosciuti e relativamente poco frequentati.

Protectedplanet.org ha il potenziale per cambiare questa situazione, mettendo in luce delle zone mal conosciute, che può darsi siano proprio accanto a voi. Invito tutti coloro che sono alla ricerca di un soggiorno unico nella vita a cliccare su protectedplanet.net per una nuova avventura».

Per il presidente della World commission on protected areas Iucn, Nik Lopoukhine «Protectedplanet.net aiuterà ad identificare e far conoscere il valore di numerose aree protette nel mondo, ampliando il sostegno alla protezione ed alla conservazione di questi ambiti».

L'Unep, per sottolineare la disparità di frequentazione esistente tra le diverse aree protette, fa gli esempi della Zona di conservazione dell'Annapurna, in Nepal, o il lago del Parco nazionale di Monte Cristi nella Repubblica Dominicana. «Ospitando alcune delle più alte vette del mondo, l'Annapurna è la più grande zona protetta del Nepal. Su Protectedplanet.net, gli internauti possono scoprire le sue cime innevate e i suoi laghi incastonati nel cuore dell'Himalaya. Tra il 2000 e il 2004, l'Annapurna ha ricevuto più di 260.000 visitatori, generando 7 milioni di dollari di entrate, una buona parte delle quali ha permesso di finanziare dei progetti di salvaguardia con dei partner locali. Lontano dall'Annapurna, e da altri siti prestigiosi come il Serengeti in Tanzania o il Parco nazionale di Yellowstone negli Stati Uniti, migliaia di siti meno conosciuti attirano solamente qualche visitatore nonostante lwe loro ricchezze, ad esempio il Parco nazionale di Monte Cristi nella Repubblica Dominicana. Un'analisi rapida su Protectedplanet.net rivela però I tesori che nasconde il sito, con le sue mangrovie, le sue spiagge di sabbia fine, dove uccelli come i pellicani e fenicotteri rosa abbondano».

Craig Mills, project manager di Protected Planet per il World conservation monitoring centre dell'Unep, è entusiasta: «Protectedplanet.net valorizza la bellezza delle aree protette e motiva tutte le persone che la scoprono a partire per visitarle, Oltre ad essere una miniera di informazioni per I turisti, protectedplanet.net offrirà anche delle informazioni scaricabili sulle zone naturali protette per I governi, gli scienziati e le Ong che lavorano nel settore della salvaguardia della biodiversità e degli ecosistemi. Un'applicazione innovativa, un che offre un approccio "Web 2.0" alla conservazione, Protectedplanet.net è anche, con già mezzo milione di foto in linea, uno strumento molto potente per sorvegliare l'evoluzione della biodiversità in queste aree protette, fornire delle informazioni alla comunità internazionale e soprattutto sensibilizzare i responsabili politici ed economici così come l'opinione pubblica sul senso e l'interesse delle misure di salvaguardia».

 

Torna all'archivio