[22/10/2010] News
FIRENZE. E' stato presentato oggi il "Quinto Rapporto sul clima in Italia", che illustra l'andamento nel 2009 dei principali indicatori climatici derivati dal Sistema nazionale per la raccolta, l'elaborazione e la diffusione dei dati climatologici di interesse ambientale (Scia, www.scia.sinanet.apat.it ), realizzato dall'Ispra in collaborazione con il Servizio meteorologico dell'Aeronautica militare e molti altri enti interessati direttamente o indirettamente ai dati climatologici.
Dalle circa 770 stazioni distribuite sull'intero territorio nazionale, da cui sono stati tratti gli indicatori di temperatura e precipitazione, emerge che il 2009, analogamente ai tre anni che lo hanno preceduto, è stato un anno sensibilmente più caldo della norma con un'anomalia media di + 1.19 °C rispetto al trentennio di riferimento 1961-1990. Inoltre, come negli ultimi undici anni (ad eccezione del 2005) l'anomalia positiva della temperatura media nel nostro Paese è stata superiore a quella media globale sulla terraferma (+0.76 °C). Il 2009 è stato anche il diciottesimo anno consecutivo con anomalia termica positiva, con un valore medio, per il territorio nazionale, che si attesta al quinto posto nel periodo che va dal 1961 ad oggi.
Complessivamente fa più caldo quindi, con anomalia più marcata al nord (+1.44 °C dato medio), seguito da +1.31 °C al Centro e +0.92 °C al Sud e sulle Isole. Anche gli indicatori degli estremi di temperatura confermano l'anomalia termica positiva che ha caratterizzato il 2009. Il numero di giorni con gelo (cioè il numero medio di giorni con temperatura minima minore o uguale a 0 °C) è stato inferiore al valore normale del trentennio di riferimento, mentre il numero di notti tropicali (cioè con temperatura minima maggiore di 20 °C) e il numero di giorni estivi (cioè con temperatura massima maggiore di 25 °C) sono stati superiori ai rispettivi valori normali.
Per quanto attiene le precipitazioni al Nord sono state complessivamente superiori alla media climatologica, ad eccezione di alcune zone dell'Emilia Romagna e del Piemonte; al Centro l'anomalia è stata quasi ovunque negativa ad eccezione dell'Abruzzo, mentre al Sud e sulle Isole l'anomalia è stata positiva, con punte di eccedenza di precipitazione rispetto alla media sulla Sicilia occidentale, dato che conferma la tendenza ad un aumento delle precipitazioni al Sud, interrotta lo scorso anno.
«Come noto lo studio del clima e il riconoscimento di eventuali segnali di cambiamento climatico, non possono basarsi su dati di breve periodo, né tantomeno sull'analisi di singoli eventi, anche estremi- ha dichiarato Franco Desiato, climatologo dell'Ispra e curatore del Rapporto- Essi necessitano invece dell'analisi di lunghe serie di dati e dell'aggiornamento costante, anno dopo anno, degli indicatori climatici».