[26/08/2009] News
LIVORNO. Lo scorso anno la Comunità europea ha incluso nel sistema di scambio delle quote di emissione dei gas a effetto serra anche le attività di trasporto aereo e all'inizio di questo anno ha individuato le linee guida in materia di monitoraggio e comunicazione delle emissioni e dei dati relativi alle tonnellate/chilometro. Adesso l'Italia si adegua alle norme Ue: il ministro dell'Ambiente e del territorio con delibera pubblicata sulla Gazzetta ufficiale di due giorni fa delibera le disposizioni "urgenti" per il monitoraggio e le comunicazioni di gas a effetto serra.
Secondo la disciplina comunitaria l'Italia - così come qualsiasi altro Stato membro di riferimento -deve provvedere affinché ciascun operatore aereo trasmetta al Comitato nazionale per la gestione della direttiva 2003/87 Ce e per il supporto nella gestione dell'attività di progetto del protocollo di Kyoto il piano di monitoraggio - utilizzando i formati elettronici Template-Piano disposti dalla Commissione Ue - appunto per il monitoraggio e la comunicazione delle emissioni e dei dati relativi alle tonnellate-chilometro. Il tutto al fine della domanda di assegnazione di quote a titolo gratuito e affinché tali piani siano approvati.
Gli operatori aerei italiani (ossia quelli inclusi nell'apposito elenco disponibile, se pur non esaustivo, nella sezione dedicata all'attuazione della direttiva del sito www.minambiente.it) hanno il controllo più diretto sul tipo di aeromobile in servizio e sulle modalità d'uso ed è per questo che secondo l'Ue è opportuno che siano proprio loro i responsabili dell'adempimento degli obblighi istituiti dalla direttiva, compreso l'obbligo di predisporre un piano di monitoraggio, di controllare e di comunicare le emissioni in conformità del piano stesso.
Del resto l'aviazione ha il suo impatto ambientale e contribuisce all'aumento in atmosfera dei gas a effetto serra. Il trasporto aereo incide sul clima planetario attraverso l'emissione di biossido di carbonio, ossidi di azoto, vapore acqueo, particelle di solfati e particolato carbonioso.
Secondo le stime dell'Ipcc, l'impatto globale del trasporto aereo è attualmente da due a quattro volte superiore all'effetto delle sole emissioni di biossido di carbonio prodotte in passato. E secondo l'Ue l'incidenza complessiva del trasporto aereo potrebbe essere circa due volte superiore all'impatto del solo biossido di carbonio.
Non vi è dubbio, dunque che per raggiungere gli obiettivi europei di riduzione delle emissione debbano essere previste e attuate misure concrete anche sul piano del trasporto aereo.