[28/10/2010] News

L’Ue chiede all’Italia di attuare la normativa sulle sostanze chimiche

BRUXELLES. La Commissione europea ha chiesto a Italia, Francia, Lussemburgo e Slovenia di aggiornare le loro legislazioni  sulle sostanze chimiche «Per conformarsi alla direttiva relativa alla classificazione, all'etichettatura e all'imballaggio delle sostanze e delle miscele».

La direttiva 2008/112/CE sulla classificazione, all'etichettatura e all'imballaggio delle sostanze e delle miscele ha modificato varie direttive contenenti disposizioni sulla classificazione e l'etichettatura delle sostanze chimiche e incide sulla cosiddetta "normativa a valle" riguardante cosmetici, giocattoli, pitture e vernici, prodotti di carrozzeria, veicoli e apparecchiature elettriche e elettroniche. La Commissione sottolinea che «Uno degli obiettivi della direttiva è migliorare l'informazione e le conoscenze per contribuire alla protezione dell'ambiente e della salute umana» e che «La direttiva aggiornata fa seguito all'adozione di nuove norme che allineano il sistema Ue di classificazione, etichettatura e imballaggio delle sostanze chimiche e delle miscele al sistema mondiale armonizzato (Globally Harmonised System - Gha) delle Nazioni Unite. Il nuovo sistema assicurerà che il medesimo rischio sia descritto ed etichettato allo stesso modo in tutto il mondo. L'utilizzo di criteri di classificazione e di elementi dell'etichettatura concordati a livello internazionale dovrebbe facilitare gli scambi e contribuire agli sforzi intrapresi a livello internazionale per proteggere gli essere umani e l'ambiente dagli effetti nocivi delle sostanze chimiche. Le norme introdotte dal GHS sono state integrate nel regolamento (CE) n. 1272/2008 che sta gradualmente sostituendo la vigente normativa in materia di classificazione, etichettatura e imballaggio delle sostanze e delle miscele».

Gli Stati membri dovevano adottare e pubblicare le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alla direttiva entro il 1° aprile 2010. Francia, Italia, Lussemburgo e Slovenia non hanno notificato entro i termini la legislazione di attuazione, ragione per cui viene inviato un parere motivato.

Quindi la Commissione afferma che «I predetti Stati membri non hanno adottato le misure necessarie per l'attuazione della direttiva nell'ordinamento interno o non hanno ancora informato ufficialmente la Commissione dell'attuazione delle misure. Su raccomandazione del commissario per l'Ambiente, Janez Potočnik, la Commissione ha inviato un parere motivato». L'Italia e gli altri 3 Stati membri dell'Ue hanno due mesi per conformarsi alla richiesta. Scaduto il termine, la Commissione può rinviare il caso alla Corte di giustizia europea.

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