[04/11/2010] News
FIRENZE. Sono stati fatti notevoli passi in avanti riguardo alle emissioni di CO2 nel mercato europeo delle auto, tanto da ritenere facilmente raggiungibili gli obiettivi europei fissati dalla direttiva 443/2009 (130 gCO2/km al 2015): nel 2009 i produttori hanno ridotto, in media, le emissioni dei modelli complessivamente venduti del 5,1%, portando la media di settore a 145,7 gCO2/km rispetto al 153.5 dell'anno 2008.
Il dato è riportato nel report "How clean are Europe's cars. An analysis of carmaker progress towards EU CO2 targets in 2009" curato da Transport & Environment, di cui Amici della Terra e Legambiente sono partner per l'Italia. Secondo T&E la crisi economica e gli incentivi alla rottamazione stanziati da vari governi europei, pur avendo avuto un effetto positivo sulla domanda di auto più economiche e a bassi consumi, sono solo parzialmente responsabili di tale risultato positivo, individuando, invece, nell'innovazione tecnologica introdotta nella meccanica delle auto il contribuito maggiore.
«I risultati della ricerca - ha sottolineato Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente - dimostrano che investire in produzioni a basse emissioni e alta tecnologia conviene e può essere la via per uscire dalla crisi finanziaria evincere la doppia sfida climatica ed economica. Ma in parallelo, per ridurre le emissioni inquinanti, occorre investire anche in politiche serie di mobilità alternativa all'auto. Infatti nelle città italiane continuiamo ad avere il record negativo con 64 auto ogni 100 abitanti. Inoltre i dati evidenziano che le soluzioni tecnologiche per ridurre le emissioni di gas serra dalle auto sono già disponibili per questo è paradossale che le case automobilistiche, da un lato, le applichino con successo e dall'altro chiedano allentamenti nelle normative europee di riduzione delle emissioni dei gas serra dai trasporti, come stanno facendo per quelle attualmente in discussione sui veicoli commerciali» ha concluso Ciafani. Infatti seppur la riduzione è da ritenersi significativa, non è ancora sufficiente considerando che il contributo dei trasporti alle emissioni di gas serra in Europa rimane consistente (14% delle emissioni europee totali), quota che dal 1990 al 2008 é aumentata del 29%.
Nella classifica generale dei costruttori per minori emissioni, si conferma al primo posto Fiat con 131 gCO2/km seguita da Toyota con 132 gCO2/km e PSA Peugeot-Citroen con 136 gCO2/km, mentre BMW, VW, Nissan e Daimler chiudono con valori superiori a 150 gCO2/km. Ma rispetto al miglioramento incrementale è Toyota il marchio a ottenere il miglior risultato (-10% di emissioni rispetto al 2008), seguita da Suzuki (-9,1%) e Mazda (-5,4%), mentre Fiat scivola al quinto posto (-5,3%) e Daimler sale dal 14° al 7° posto (-4,8%), nonostante risulti ancora la casa costruttrice tra le meno virtuose con emissioni medie pari a 167 gCO2/km.
«E' un dato positivo verificare che, pur con dieci anni di ritardo, anche costruttori quali Daimler e BWM, abbiano iniziato a dotare i loro modelli della tecnologia necessaria a ridurre le emissioni di CO2- ha dichiarato Massimiliano Bienati responsabile della campagna Europea CO2 auto per Amici della Terra- Tuttavia, è opportuno considerare che si è già molto prossimi ai limiti superiori dell'innovazione tecnologica per l'efficienza dei propulsori e che la vera sfida per i prossimi anni rimane quella di un cambio di paradigma di mobilità con l'offerta di nuove auto con caratteristiche di consumi, emissioni e, soprattutto, dimensioni idonee alle reali esigenze di mobilità privata. Non vorrei, però che l'ottimismo per i dati intermedi presentati da T&E, comunque ancora lontani dagli obiettivi fissati, si trasformasse in un lasciapassare alle case automobilistiche per continuare a disattendere la regolamentazione sui consumi e le emissioni di CO2 delle auto in materia di pubblicità». Il riferimento è all'ultimo studio "A Case for Change. How car manufacturers are dismissing the EU's fuel labelling directive" prodotto dalla campagna Europea Car Fuel Efficiency, in cui risulta che oltre l'80% delle pubblicità auto risulta non conforme all'attuale alla direttiva 1999/94/EC in materia di pubblicità e informazione ai consumatori su consumi ed emissioni dei modelli auto.