[05/11/2010] News
LIVORNO. Due settimane fa Greenpeace ha rivelato che il gigante bancario francese Bnp Paribas (Bnl in Italia) è il primo investitore mondiale nel settore nucleare, e che ha intenzione di finanziare l'obsoleto e pericoloso reattore nucleare pre-Chernobil Agra 3 in Brasile.
La Bnp Paribas è stata sommersa da richieste, e-mail e telefonate dei piccoli azionisti e dei cittadini dei Paesi dove opera per bloccare i suoi investimenti radioattivi. Ma la banca non ha fino ad ora risposto adeguatamente alle preoccupazioni che Greenpeace ha esternato anche con blitz nelle sue filiali francesi, italiane ed europee.
Eppure Bnp Paribas si vanta di essere una banca che vuole rimanere in contatto con i suoi clienti e con l'opinione pubblica ed ha addirittura una pagina Facebook dove un moderatore risponde alle domande con un tono amichevole e spiritoso, spesso aggiungendo un ottimistico :) !).
In questa pagina Bnp Paribas promuove i sui nuovi progetti, le sue offerte, sponsorizzazioni come quella del torneo Masters di tennis... manca solo stranamente un progetto: quello nucleare di Agra 3.
Greenpeace è quindi partita per un blitz su Facebook: «Questo reattore non soddisfa gli standard di sicurezza internazionali, inoltre la sua obsoleta tecnologia vecchia di decenni non sarebbe mai stata autorizzata nella stessa Francia stessa. Si tratta di un pericoloso progetto nucleare che non sarebbe dovuto andare avanti, ma Bnp Paribas lo vuole ancora finanziare. Questo denaro proverrebbe in parte dai risparmi dei suoi clienti che costituiscono il 45% del fatturato globale del gruppo bancario. Bnp Paribas non condividere le informazioni riguardanti il suo coinvolgimento nel reattore nucleare Angra 3 con i propri clienti o con l'opinione pubblica. Certamente non fa menzione di questo sulla sua pagina Facebook. Ma dovrebbe».
Greenpeace chiede di lasciare un commento sulla pagina Facebook di Bnp Paribas chiedendo per quale motivo stia andando avanti con il progetto di finanziamento di un reattore vecchio e pericoloso come quello di Angra 3 e spigando perché non si condivide il suo coinvolgimento in questo tipo di progetti.
Ma gli ambientalisti provano anche a realizzare come sarebbe la vera pagina di Facebook (nell'immagine) se Bnp Paribas promuovesse anche Angra 3 tra i sui progetti più recenti o tra i "Bon plans". Ma il simbolo che accompagna le risposte allora dovrebbe essere più verosimilmente questo :]
La pagina di Bnp Paribas ha delle regole alle quali devono attenersi i sui fan di Facebook, come: «Par ailleurs, afin de garantir la qualité des contributions, nous vous invitons à: Ne pas abuser des majuscules et de la punctuation - Eviter le langage "SMS" - Eviter l'emploi de langues étrangères - Citer vos sources»
Greenpeace fa notare che «È un po' strano che un gruppo bancario internazionale come Bnp Paribas (che è felice di essere una banca multilingue) non incoraggi anche il pubblico a lasciare commenti su Facebook in diverse lingue. Ma non ci importa, chiediamo loro di interrompere il finanziamento del pericoloso reattore Angra 3 in francese o in qualsiasi altra lingua in materia».
Comunque Greenpeace International fornisce anche le domande da fare in francese: «Pourquoi la Bnp continue-t-elle a financer le réacteur nucléaire d'Angra au Brésil, alors qu'il s'agit d'un projet dangereux et d'une technologie depassée? J'ai remarqué du la Bnp aime partager des infos sur sa participation aux tournois de tennis. Pourquoi ne parlez-vous pas aussi de la participation de la Bnp a la construction d'un réacteur nucléaire dépassé au Brésil?».
E se Bnp Paribas chiede di citare le fonti si può citare greenpeace.org/stopnuclearbanks, dove «Si possono trovare moltissime informazioni sui pericoli del progetto del reattore nucleare Angra. Bnp Paribas dovrebbe subito annunciare pubblicamente l'intenzione di annullare il suo coinvolgimento nel finanziamento di questo reattore nucleare, non vediamo l'ora di vedere al più presto questa notizia condivisa sulla pagina Facebook di Bnp Paribas».