[05/11/2010] News
ROMA. Il Wwf attacca frontalmente le nomine decise dal governo per la nuova Agenzia per la sicurezza nucleare che «Non offre nessuna garanzia di controllo, tanto più che il presidente Veronesi ha rilasciato in questo periodo numerose dichiarazioni in cui fa il promoter del nucleare non tenendo in alcun conto, pur essendo un medico, dell'ampia letteratura medico scientifica che dimostra come il nucleare sia pericoloso, sia in caso di incidente sia nell'ordinario funzionamento, per non parlare del problema non risolto delle scorie radioattive.
Stefano Leoni, presidente Wwf Italia, non lascia spazio ad equivoci: «Non ci risulta che tra gli studi condotti dal professor Veronesi siano stati affrontati temi riguardanti i rischi legati al nucleare e alla sicurezza delle centrali, punti ancora nodali se si guardano i gravi dati sugli effetti sulla salute a disposizione della comunità scientifica. Per questo la sua nomina ci sembra più un'operazione di immagine che di garanzia. Inoltre, non capiamo come Veronesi possa accettare un così delicato incarico in mancanza di una politica trasparente anche in questo campo da parte del Governo in carica, visto che l'Esecutivo ha puntualmente disatteso i solenni impegni assunti due anni fa di fronte al Paese: entro il dicembre 2008 doveva essere predisposta, secondo il decreto 112/2008, una"Strategia energetica nazionale", che doveva emergere dalla"conferenza nazionale dell'energia e dell'ambiente. Nulla è stato fatto o deciso rispetto alle scelte energetiche del Paese ma qualcuno, con l'avallo di Veronesi, sta cercando di mettere il carro davanti ai buoi».
Il Panda ricorda i numerosissimi studi scientifici che da tutto il mondo avvallano le preoccupazioni sul problema delle scorie radioattive: «A cominciare dal libro "Chernobyl: Consequences of the Catastrophe for People and the Environment" pubblicato quest'anno dalla New York Academy of Sciences, che indica come circa un milione di persone siano morte a causa dell'incidente nella centrale del reattore ucraino. Altre analisi recenti hanno confermato l'associazione tra vicinanza agli impianti nucleari e rischio di tumori infantili, leucemia in particolare, come la rivista Environmental Health. Infine, uno studio governativo tedesco, realizzato da epidemiologi dell'Università di Magonza su tutti e 16 gli impianti nucleari della Germania, dove si segnala che i bambini che abitano a meno di 5 kilometri dai reattori hanno un incremento del 76% del rischio di contrarre una leucemia rispetto ai coetanei che vivono a più di 50 km»
Leoni conclude: «Se queste sono le premesse per il nucleare italiano aumentano le motivazioni per essere contrari. Il nucleare era già moribondo in Italia 24 anni fa e tuttora ne sopportiamo i problemi residui. 24 anni fa si minacciava il pericolo di tornare alle candele e non solo questo non è successo ma produciamo più energia di quanto ci serva. 24 anni fa il Wwf diceva che la strada era l'efficienza energetica e le rinnovabili, oggi tutto il mondo ha imboccato quella strada , non si vede perché si debba tornare indietro».
Secondo i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante «L'Agenzia per la sicurezza nucleare nasce con grande ritardo, e a prescindere dalle nomine, l'organo, non essendo prevista dalla legge nessuna caratteristica di indipendenza e terzietà', sarà unicamente il braccio operativo del Governo, col compito di propagandare la scelta nucleare, più che di vigilare in autonomia sulla sicurezza delle nuove centrali e dei depositi per le scorie». I due senatori ecodem chiedono a Umberto Veronesi, che fa parte del gruppo del Pd, «Di formalizzare le sue dimissione dal Senato come più volte promesso. Ci dispiace che Veronesi, persona di così larga autorevolezza, si sia prestato a un'operazione del genere. Del resto non si comprende per quale motivo sia un oncologo, il presidente di un'Agenzia per la sicurezza sul nucleare. In Francia, presa come modello da Veronesi stesso, presidente è un ingegnere, da 17 anni con incarichi direttivi nel settore della sicurezza nucleare e direttore è un laureato in fisica teorica che ha ricoperto incarichi di vertice nel controllo sul ciclo del combustibile e dei rifiuti. Comunque rivolgiamo al professor Veronesi i migliori auguri e ci aspettiamo che in tempi rapidi, come più volte promesso, si dimetta da parlamentare, essendo evidente l'incompatibilità tra il suo ruolo elettivo e questo nuovo incarico».
Soddisfatti (ma con qualche perplessità) invece i segretari confederali della Cisl, Gianni Baratta e Fulvio Giacomassi: «'La Cisl conferma la validità della scelta del professore Veronesi alla presidenza dell'Agenzia nazionale sulla sicurezza nucleare e delle altre personalità più specificamente tecniche , mentre non comprende il vuoto delle competenze in merito alle problematiche degli impatti ambientali che rappresentano una parte rilevante per l'acquisizione del consenso sociale e un sereno rapporto con le comunità locali che saranno interessate dagli insediamenti nucleari. 'Sarà compito del Presidente Veronesi farsi carico anche di queste problematiche con gli opportuni supporti»'.
Non la pensa così Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd, che ha commentato la direzione nazionale del Pdl: «Se qualcuno avesse ancora dei dubbi, con il discorso di oggi, Berlusconi ha chiarito una volta per tutte qual è la sua idea di paese: vecchia e senza idee per il futuro. A cominciare dall'anacronistico ritorno all'energia nucleare, una scelta costosa e problematica, contraria alla volontà degli italiani e sbagliata per risolvere i problemi energetici del paese. Non una parola sui drammatici tagli che il suo Governo ha inferto alla difesa del suolo e alla prevenzione dal dissesto idrogeologico, ai parchi e a tutte le questioni legate all'ambiente. Non un passaggio sulla scommessa sulla green economy, che invece, in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando potrebbe rappresentare per l'Italia la vera chiave per rilanciare l'economia del paese. Sono queste le questioni che interessano i cittadini, sono queste le leve su cui puntare in un paese che vuole competere nel mondo e affrontare le sfide del futuro».