
[08/11/2010] News toscana
FIRENZE. Noi che...Anche Carlo Conti probabilmente sottoscriverebbe, con tale incipit, la Carta di Firenze, il documento conclusivo dei cosiddetti rottamatori dopo i 3 giorni della Leopolda. Renzi (Nella foto), Civati e tutti gli altri 10.000 che si sono alternati tra visite, partecipazione, condivisione, possono essere soddisfatti del confronto che si è svolto a Firenze.
Ora è il momento di capire quale forma organizzativa e di sistema viene scelta per tradurre in fatti quelle idee; quale il percorso per "prendersi" le leve della macchina del PD ( senza finalmente attendere paternali concessioni ) che permettano di costruire il tessuto connettivo che animerà la nuova sinistra democratica.
Renzi , Civati & C. hanno declinato nella Carta alcuni dei gangli centrali, quei "sogni concreti" da condividere e poi allargare negli obiettivi : unioni civili, banda larga; no al consumo del suolo; si all'acqua come bene pubblico; lotta contro le rendite di posizione...e tanto altro.
Quindi adesso i rottamatori - anzi, rottamiamo anche il termine e definiamoli condivisori di buone pratiche- dovranno lavorare per lasciare la carta e passare ai fatti... E in attesa che " Prossima fermata Italia" dia origine ad altri appuntamenti come quello fiorentino - magari al nord ed al sud - i sindaci che "condividono" la Carta potrebbero definire una linea comune su punti essenziali, che già facciano capire a livello locale che viene sbarrata la strada ai "meschini cuori tristi". Ma non solo lamentando i mancati trasferimenti e le frustate della prossima Legge di Stabilità . No, con qualcosa che già li vede decisori.
Un esempio? Piani regolatori e piani strutturali: definire la crescita a volumi zero ( come Renzi vuol fare seriamente nel capoluogo) e lavorare sul recupero delle aree dismesse e abbandonate, anche quelle industriali, dentro i nostri comuni e vicino alle nostre case, zone che magari hanno elevati livelli di contaminazione del suolo e delle quali sappiamo poco o niente. Nessun ulteriore consumo del territorio correlato allo sviluppo e contestuale messa in sicurezza dopo l'analisi di rischio. Se molti sindaci si unissero in questo semplice punto, rimodulando piani regolari e strutturali, si avrebbe un effetto dirompente. E forse si potrebbe cominciare a sanare situazioni che poi, alle prime piogge, diventano spesso drammi.
Certo, azzerare è scontentare...Sentiremmo subito salire alto il grido di chi vuol difendere il lavoro...Ma decidere è scontentare..Questo è il punto di arrivo e di prova dei" condivisori di sogni". Matteo Renzi questo metodo lo sta già applicando: stop cittadella, stop cemento, solo infrastrutture ad uso pubblico. Vediamo se la sua visione si concretizza dopo i suoi no e se può diventare sistema.
Questo è solo un esempio, molto particolare, ma che ci ricorda che arriverà anche il momento dei no: che sui social network possono anche essere posticipati o mitigati, ma nella vita reale devono arrivare diretti e decisi, anche se condividiamo tutto il resto...
Vedremo...
Nel frattempo torniamo a scrutare il cielo, che oggi non promette niente di buono. Né a Massa né a Vicenza....