
[08/11/2010] News toscana
FIRENZE. Siamo ancora in mezzo al tunnel per la vicenda Isi ex Electrolux e la luce (solare) ancora non si intravede. Nei giorni scorsi l'incontro al ministero dello Sviluppo economico che ha gelato (per ora) le attese e su cui ha riferito il gruppo di Rifondazione comunista del Consiglio provinciale fiorentino: le attività produttive non ripartono, non si conosce il piano finanziario, non è stato presentato il piano industriale e non è stata avviata nessuna reinternalizzazione dei lavoratori. E' stato tutto rimandato ad un nuovo incontro al ministero per il 15 novembre.
Intanto Fiom, Fim, Uil e Rsu Isi esprimono forte preoccupazione e lanciano un appello alle Istituzioni affinché la vertenza si sblocchi. A fronte di questa situazione i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi, chiedono informazioni all'assessorato al Lavoro dell'amministrazione provinciale.
«Sindacati e lavoratori si aspettano che il 15 novembre, data in cui è stato riconvocato il tavolo ministeriale, si determinino le condizioni di un nuovo credibile assetto societario, di un nuovo Piano industriale e di una ripartenza produttiva complessiva. Ambiguità, ritardi, incertezze non sono più tollerabili da parte di chi subisce questa situazione in termini di forte precarietà occupazionale e salariale».
Calò e Verdi chiedono all'assessore al Lavoro Elisa Simoni di riferire «dettagliatamente su quanto sta accadendo all'Isi anche dopo l'incontro negativo avvenuto al ministero dello Sviluppo economico, sullo stato degli assetti societari, sulle risorse da impegnare e sui tempi reali per rilanciare le attività produttive. Chiediamo anche di sapere cosa intende fare l'amministrazione provinciale di concerto alle altre amministrazioni locali, a seguito dell'appello del sindacato, per sbloccare la situazione di stallo negativa alla ripresa industriale e soprattutto a quella occupazionale» hanno concluso gli esponenti di Rc.
Sono mesi che questa vicenda è in ballo, in cui si alternano notizie confortanti e avvilenti. I 370 lavoratori hanno bisogno di certezze ed il territorio di una nuova azienda importante della green economy che sappia fare da traino anche all'indotto come è avvenuto in altre arre del Paese.