[28/08/2009] News
ROMA. Secondo la Fao «Il rilevamento del virus H1N1 in alcuni allevamenti di tacchini in Cile solleva la preoccupazione che anche altri allevamenti di pollame altrove nel mondo possano essere contagiati dal virus influenzale pandemico attualmente in corso di diffusione tra gli uomini».
Il 20 agosto le autorità cilene hanno rivelato tra i tacchini di due allevamenti nei dintorni della città portuale di Valparaiso una forma influenzale identica a quella dell'influenza pandemica da H1N1/2009, chiamata inizialmente "suina", che sta attualmente diffondendosi nella popolazione umana in tutto il mondo, ma il governo cileno e la Fao assicurano che «il rilevamento del virus tra i tacchini non costituisce alcuna minaccia immediata per la salute umana e la carne di tacchino può continuare ad essere commerciata, previ adeguati controlli veterinari e trattamenti sanitari.»
Il Cile è il quarto paese dove c'è stata una trasmissione del virus H1N1/2009 dai lavoratori agricoli agli animali, fino ad ora si erano registrati casi di infezione negli allevamenti suini in Canada, Argentina e Australia.
E' la prima volta che il virus passa dagli uomini ai tacchini ed anche se le infezioni nei maiali e nei tacchini sono fino ad oggi state di solito leggere, per la Fao «è importante ricordare che la diffusione pandemica del virus H1N1 in tali allevamenti può potenzialmente portare a conseguenze economiche negative, quali restrizioni commerciali e percezioni sbagliate della qualità e della sicurezza della carne. L'emergere di nuove forme di virus influenzale capaci di colpire sia gli esseri umani che gli animali d'allevamento rimane un problema più generale e di più grande portata, che è attualmente sotto attento monitoraggio da parte della Fao, dell'Organizzazione mondiale per la salute animale (Oie) e dell'Organizzazione mondiale della sanità (Who)».
Il virus H1N1 che si sta diffondendo nel pianeta è un misto di geni umani, suini e aviari che si sta rivelando contagioso ma che non è certo più pericoloso dei comuni virus influenzali stagionali. «Tuttavia - spiega la Fao - potrebbe teoricamente diventare più pericolosa se si combinasse nuovamente con altri virus, ad esempio con il virus H5N1, conosciuto comunemente come "influenza aviaria", che è molto più letale ma anche meno contagiosa tra gli uomini. Questo fenomeno è chiamato riassortimento o ricombinazione genetica e può avvenire in casi di infezioni virali simultanee del portatore».
Juan Lubroth, veterinario capo ad interim della Fao, spiega che «La reazione delle autorità cilene alla scoperta del virus H1N1 nei tacchini, ovvero l'immediata comunicazione del rilevamento alle organizzazioni internazionali, la fissazione di una temporanea quarantena e la decisione di permettere la guarigione del pollame infetto piuttosto che procedere subito all'eliminazione, è stata sensata e opportuna da un punto di vista scientifico. Una volta che il pollame è guarito dall'influenza, la produzione e la lavorazione possono continuare in tutta sicurezza. Non costituisce alcun pericolo per la catena alimentare».
Secondo Lubroth «In Cile non ci sono casi di influenza da H5N1. Nel Sud-Est Asiatico, dove il virus H5N1 sta circolando tra gli allevamenti di polli, il rilevamento dell'H1N1 in tali popolazioni animali sarebbe stato un problema di ben maggior portata. Questa è una delle ragioni per cui la FAO incoraggia il miglioramento del monitoraggio della malattia tra gli animali e il controllo del rispetto delle norme igieniche e delle pratiche di buon allevamento, tra cui anche proteggere la salute dei lavoratori negli allevamenti infettati ed evitare la vicinanza di lavoratori malati con gli animali. Dobbiamo monitorare più da vicino il contagio tra gli animali e rafforzare i servizi veterinari nei paesi poveri e in transizione. Questi paesi hanno bisogno di adeguate capacità di rilevamento ed esperti sul campo competenti e ben equipaggiati, per reagire alle eventuali emergenze».