[09/11/2010] News
FIRENZE. L'analisi sui disastri idrogeologici che stanno caratterizzando il Paese ha fatto registrare piena sintonia tra Quirinale e ministero dell'Ambiente. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha avuto parole nette. «È vero che c'è in atto un cambiamento climatico, che i fenomeni sono più violenti di una volta e che quelli estremi sono più frequenti ma il fatto che se piove un po' di più crolli parte del grande patrimonio di Pompei, ricevuto dalla nostra Storia e che dovremmo essere capaci di tutelare; o che il centro di Vicenza veda invase botteghe e negozi e si perdano vite umane, ci dice che dobbiamo preoccuparci per quella incuria umana, terribile, che porta al dissesto idrogeologico dei nostri territori. Bisogna preoccuparci dell'oggi e del domani insieme- ha aggiunto il presidente- gli uomini pensano più a quel che fa comodo fare al momento e non pensano alle conseguenze per il futuro. Bisogna rispettare e far rispettare le regole, pensare bene alle conseguenze di quel che si fa o non si fa».
E il ministro Stefania Prestigiacomo ha aggiunto «La nostra Italia è a rischio anche a causa dell'uomo che ha costruito laddove non si doveva ed ha eliminato le difese naturali cementificando anche gli alvei dei torrenti». Il Wwf Italia però ricorda che la questione riguarda anche le risorse economiche carenti e come sono spese quelle poche che ci sono «Ancora una volta si tornerà inevitabilmente a spendere per le emergenze ma è urgente potenziare anche i fondi per la prevenzione, per la manutenzione del territorio e per applicare i piani di bacino» ha dichiarato Stefano Leoni, presidente del Wwf Italia. Secondo l'associazione ambientalista tra il 2010 e il 2011 per i soli interventi di prevenzione per la difesa del suolo i tagli saranno dell'81% (da 175 milioni del 2010 ai 32,7 del 2011). E in generale sui tagli della finanziaria è tornata anche il ministro: «Con il 60% di tagli, per l'ambiente è una scommessa persa. Per tutelare l'ambiente occorre crederci e scommettere sul domani. E non si scommette sul domani sacrificandolo, questo non si può fare. Se tagliamo, in modo indiscriminato le risorse all'ambiente rendiamo quasi impossibile questa missione, ma spero possa essere invertita la tendenza che porti l'ambiente ad essere centrale nell'agenda di governo e non residuale» ha concluso Prestigiacomo.