[10/11/2010] News

Scorie nucleari. "Train d'enfer" 8 militanti del Ganava sotto processo, dopo le ferite e le botte

LIVORNO. Sono nei guai gli attivisti del Groupe d'actions non-violentes antinucléaires (Ganava) che il 5 novembre hanno bloccato a Caen (Calvados), incatenandosi ai binari, il "train d'enfer", il convoglio di 11 container Castor con scorie nucleari vetrificate altamente radioattive che da Valognes (Manche, in Francia) ha raggiunto ieri il sito di stoccaggio di Gorleben (Bassa Sassonia, Germania). Dopo essere stati "staccati" dalla ferrovia abbastanza brutalmente dalla polizia, 7 di loro sono stati arrestati, e dovranno comparire davanti al Tribunal de Grande Instance di Caen che intanto esige che paghino una cauzione, altrimenti torneranno in galera.

Il 5 novembre il convoglio Castor ha lasciato la stazione di Valognes ma alle 15,40, cinque militanti del Ganava si sono incatenati ai binari a 100 metri da Viaduc de la Cavée, poco prima della stazione di Caen, obbligando il "train d'enfer" a fermarsi per 3 ore e mezzo. «La filosofia di questa azione pacifica e non-violenta - spiegano i no-nuke francesi - era quella di non doversi confrontare fisicamente con le forze dell'ordine». Il blocco avrebbe potuto essere tolto semplicemente "disincastrando" i 5 dei Ganava dai binari, invece i gendarmi francesi hanno perso la testa, probabilmente sotto la pressione dei loro superiori, ed hanno ferito tre persone tagliando i manufatti che bloccavano gli anti-nucleari alla ferrovia con una sega a disco.

Il Ganava spiega che «Sette militanti sono stati tenuti sotto sorveglianza a vista per 24 ore e sono oggetto di un controllo giudiziario che presuppone il pagamento di una cauzione di 16500 € da pagare prima del 15 novembre. Altrimenti si troveranno incarcerati fino al processo, l'8 dicembre alle 14,00. Possiamo constatare che la volontà del governo di reprimere con la forza i militanti anti-nucleari è stata eseguita alla lettera dal procuratore della Repubblica di Caen. Tre militanti sono stati feriti, due hanno delle bruciature gravi alle mani che hanno necessitate di una presa in carico da parte dei sevizi ospedalieri. Il terzo è stato colpito così gravemente che ha dovuto subire un intervento chirurgico a due tendini sezionati alla mano sinistra. Alla sua uscita dall'ospedale è stato direttamente condotto in prigione sotto scorta poliziesca. La volontà del governo e della lobby nucleare di far passare questo convoglio costi quel che costi ha condizionato la messa in atto di una tale brutalità da parte delle forze di polizia? E' per questo che si sono nascoste dietro dei teloni intorno alla disincatenamento?».

Tutti i militanti di Ganava sono stati poi portati in galera senza poter consultare un medico fino all'indomani. Gli altri militanti pestati e pieni di lividi sono stati direttamente portati in gattabuia sotto scorta della polizia dopo brevi controlli in ospedale.

Réseau "Sortir du nucléaire" appella i suoi militanti e i cittadini a sostenere il Ganava in vista del processo: «L'aiuto finanziario è urgente», dice la rete delle organizzazioni antinucleari francesi e aggiunge che si tratta di «Violenza poliziesca e repressione statale: le autorità sono sotto il tallone della lobby nucleare. E' inammissibile che in risposta ad un'azione non-violenta, le forze dell'ordine utilizzino la violenza e producano volontariamente delle ferite».

I militanti del Ganava non ci stanno ed hanno fatto ricorso, ma secondo "Sortir du nucléaire" «La decisione del procuratore della Repubblica e del giudice delle libertà dimostra bene la volontà del potere di reprimere tutti gli atti di disobbedienza civile che vogliono colpire gli interessi della lobby nucleare. Questa decisione si inscrive nell'attuale tendenza alla repressione sistematica delle mobilitazioni ed atti di protesta politica. Questi fatti dimostrano ancora una volta che il nucleare è incompatibile con la democrazia e che non può resistere ad una vera trasparenza. Se la popolazione fosse realmente informata dei rischi e dei pericoli inerenti al ricorso all'atomo, l'industria nucleare non avrebbe potuto svilupparsi così facilmente in Francia. Di fronte a questa repressione intollerabile, Réseau "Sortir du nucléaire" si appella alla solidarietà finanziaria ed al sostegno di massa ai militanti del Ganava al tribunale di Caen l'8 dicembre».

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