[11/11/2010] News toscana
FIRENZE. Oggi in Consiglio provinciale a Firenze, l'assessore ai Rapporti con il Consiglio Giovanni Di Fede, rispondendo ad una domanda di attualità del gruppo di Rifondazione comunista in merito alle ricadute sui cittadini per la realizzazione del nodo fiorentino dell'Alta Velocità, ha presentato la mappa della situazione. Su tutte le criticità presentate da Rifondazione l'amministrazione ha teso a tranquillizzare specificando che è tutto sotto controllo. In sintesi: gli allagamenti in Via Reginaldo Giuliani di cantine e scantinati non sono correlati con i lavori Av; il sottopasso pedonale ferroviario a Firenze Nova nonostante le perdite di acqua (non è da escludere dice la provincia il collegamento con gli attuali lavori) è agibile; le tre famiglie fatte allontanare momentaneamente per precauzione dalle abitazioni al Ponte al Pino, lo hanno fatto consensualmente; i rumori sono sotto controllo; la falda si è solo parzialmente abbassata in un punto e non ci sono pozzi seccati; per quanto riguarda la stabilità degli edifici le proteste sono isolate e l'unico ricorso al difensore civico comunale è stato controdedotto da Ferrovie Spa e illustrate le presunte incongruenze evidenziate nel reclamo. Per quanto riguarda i lavori propedeutici, tutto sta andando avanti secondo gli scenari descritti nel progetto ambientale della cantierizzazione approvato il 5 febbraio scorso.
«Unica variante apportata al progetto, peraltro migliorativa dal punto di vista ambientale- ha aggiunto Di Fede- è quella relativa al trasporto dei primi 80 mila metri cubi di terra di scavo, su ferro, a Guasticce anziché a Santa Barbara». Per quanto riguarda la carenza di informazioni alla città e alle istituzioni «è in avvio un piano operativo che sarà concordato nei prossimi giorni con Regione Toscana e tutti gli Enti locali coinvolti».
Riguardo alla comunicazione istituzionale da segnalare le visite sui cantieri già eseguite da Commissione sia comunali sia provinciali, oltre alle audizioni specifiche dedicate al progetto Alta Velocità.
«Sminuire quelle che sono le segnalazioni e gli avvertimenti delle persone che denunciano e lamentano i primi effetti dei lavori propedeutici dell'Alta velocità - ha replicato Lorenzo Verdi di Rifondazione comunista - mi sembra una cosa non corretta. I rischi, come accaduto in Mugello, sono enormi. In Mugello sono state fatte delle valutazioni che poi si sono rivelate del tutto errate nel corso degli anni. E poi nella realizzazione dell'opera i vari campanelli d'allarme sono stati sottovalutati. La conseguenza è stata che alla fine i singoli campanelli e le singole avvisaglie si sono tramutate, trasformate in un vero e proprio disastro ambientale. Noi speriamo chiaramente che ciò non si ripeta a Firenze. A Rifredi è stata realizzata una struttura che va a inserirsi come una vera e propria diga che spacca in due la falda acquifera sottostante e questo comporta rischi e pericolosità. Il fatto che comincino a esserci delle infiltrazioni nel sottopasso è indicativo della situazione. Siamo contrari al sottoattraversamento» ha concluso Verdi. La soluzione alternativa ci sarebbe stata: si poteva passare in superficie, spendendo meno e facendo prima. Questa è una posizione che hanno portato avanti in molti anche supportata da studi effettuati da docenti universitari che hanno dimostrato come la mobilità ferroviaria locale non venisse depotenziata.
Analizzando poi le previsioni a termine sottoattraversamento i dubbi sono venuti anche al sindaco di Firenze Matteo Renzi (Nella foto) che ha detto la sua su Facebook «Se sventrano la città per niente, perché non impiegare meglio il miliardo di euro? Se davvero negli accordi tra Regione e Fs i treni che serviranno i cittadini di Firenze e provincia saranno più o meno gli stessi di oggi, si domanda perché bruciare un miliardo per un tunnel totalmente inutile. Che fine ha fatto la metro di superficie promessa?».
Non si è fatto attendere il commento di alcuni consiglieri comunali del Pdl (Francesco Torselli, Emanuele Roselli e Jacopo Cellai) «E' quantomeno bizzarro vedere il sindaco di Firenze lamentarsi su Facebook dell'imminente tunnel che "sventrerà" Firenze per far passare in sotterranea i treni ad Alta velocità. Esprimere preoccupazioni attraverso un social network può essere un atteggiamento tenuto da un semplice cittadino di Firenze, ma non è tollerabile da parte del sindaco, il quale ha avuto a disposizione tutti gli strumenti necessari per proporre al ministero ed a Ferrovie un progetto alternativo a quello del sottoattraversamento» concludono Torselli, Roselli e Cellai.