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[15/11/2010] News
FIRENZE. Alla vigilia del Forum internazionale sulla tigre, che si terrà a San Pietroburgo dal 21 al 24 novembre Wwf e Unione mondiale per la conservazione della natura (Iucn), hanno reso noti i dati allarmanti contenuti nell'ultimo rapporto Traffic, che riguardano questo felino: fra gennaio del 2000 e aprile del 2010 sono stati effettuati fra i 1.069 e i 1.220 sequestri di "parti" di tigri, in 11 dei 13 paesi dove abitano questi animali, con una media fra i 104 e i 119 animali l'anno. Nella top ten poco virtuosa figurano India, Cina e Nepal.
«Considerando che metà delle tigri del mondo abita in India - ha dichiarato Pauline Verheij, del programma congiunto Traffic-Wwf e autrice del rapporto - non sorprende che sia questo il paese dove sono stati effettuati il maggior numero di sequestri, mentre il numero elevato potrebbe indicare un grande commercio o un grande lavoro per far applicare la legge, ma anche una combinazione dei due fattori. In ogni caso evidenzia quanto le tigri siano sottoposte ad una forte pressione da parte dei bracconieri».
Le tigri sono vittime di un grande commercio illegale in cui parti dell'animale sono spesso impiegate in medicine "tradizionali" o per motivi decorativi. «Il rapporto dimostra prima di tutto che il commercio illegale di tigri continua, a dispetto dei ripetuti e significativi sforzi per contrastarlo da tanti governi e organizzazioni» ha aggiunto Mike Baltzer, del Wwf. Di fatto il Forum internazionale di San Pietroburgo si apre con un dato certo: in natura le tigri sono in declino. Un secolo fa c'erano 100mila esemplari, mentre oggi si stima siano appena 3.200. «Per salvare le tigri in natura servono azioni concertate per ridurre la domanda di parti di tigri nei paesi chiave in Asia» ha concluso Steven Broad, direttore esecutivo di Traffic.