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[19/11/2010] News
LIVORNO. Il ministero cinese della protezione dell'ambiente sta premendo sulle agenzie ambientali dei governi locali perché intensifichino al più presto i controlli sulle industrie che lavorano metalli pesanti e perché puniscano duramente le imprese che sversano questo tipo di sostanze inquinanti nell'ambiente.
Secondo il ministero «L'anno scorso 2.183 imprese che lavorano i metalli pesanti sono state sanzionate per operazioni illegali e 231 sono state chiuse».
Il portavoce del ministero, Tao Detian, ha reso noto in una conferenza stampa tenutasi a Pechino une lista di 19 imprese multate per aver causato inquinamenti da metalli pesanti. La lista nera è il primo frutto di una campagna nazionale di controllo avviata recentemente e che il ministero della protezione ambientale sta svolgendo in diverse imprese.
Il ministero cinese spiega che dopo la multa per inquinamento le aziende «Dovranno migliorare i loro sistemi di trattamento dei rifiuti al fine di piegarsi alle norme ambientali per un periodo specificato».
Tra le 19 imprese sporche ben 8 sono quelle che estraggono antimonio nelle miniere di stagno nell'area della città di Lengshuijiang, nella provincia centro-meridionale dell'Hunan, che secondo Tao «Rilasciano emissioni eccessive di diossido di zolfo». Altre 8 aziende «Hanno violato le norme di protezione ambientale della Cina scaricando troppi rifiuti o trattando in maniera non appropriata rifiuti pericolosi».