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[19/11/2010] News toscana
LIVORNO. Il processo di appello per "Elbopoli", gli scandali edilizi dell'isola d'Elba la cui pentola fu scoperchiata da Legambiente con un dossier sulla piccola isola di Cerboli, si è chiuso a Genova con una brutta sorpresa per quasi tutti gli imputati. Infatti le pene sono state aumentate rispetto alla prima istanza, con l'esclusione dell'ex vice prefetto dell'Elba dell'epoca (e poi prefetto di Isernia), ma solo per prescrizione dei reati, mentre gli è stata confermata l'assoluzione per il peculato.
E' andata peggio agli altri imputati eccellenti: la Corte di appello di Genova ha inflitto 4 anni e 4 mesi di reclusione all'ex prefetto di Livorno Vincenzo Gallitto (2 anni in primo grado); 4 anni e 9 mesi all'ex capo dei Gip livornesi Germano Lamberti (3 anni in primo grado);.
La sentenza riguarda affari e scambi di favori edilizi che coinvolgono due complessi elbani l'ex discoteca "Costa dei Barbari" nella frazione di Cavo, Comune di Rio Marina (tornata al centro delle polemiche con il nuovo Regolamento urbanistico) da trasformare in appartamenti sul mare e il cosiddetto "ecomostro di Procchio" (nella foto) rimasto uno scheletro di cemento a pochi metri dal mare della frazione del Comune di Marciana e per il quale gli ambientalisti chiedono la demolizione. I giudici genovesi hanno condannato a 3 anni e 6 mesi l'ex responsabile dell'ufficio tecnico del comune di Marciana Gabriele Mazzarri (1 anno e 8 mesi in primo grado e Mazzarrri aveva già ricevuto una condanna per un'altra vicenda edilizia) e a 5 anni ciascuno gli imprenditori edili pistoiesi Franco Giusti e Fiorello Filippi (3 anni e 4 mesi in primo grado), che risultano ancora i proprietari dell'isolotto di CErboli dopo innumerevoli tentativi di vendita. 2 anni la condanna per l'immobiliarista Francesco Sinisgallo e 1 anno e 6 mesi per Luigi Logi (che si è sempre detto estraneo alla vicenda), l'ex sindaco di Marciana eletto in una lista civica sostenuta dal centro-sinistra, entrambi erano stati assolti in primo grado e hanno beneficiato della sospensione condizionale della pena