[26/11/2010] News toscana
LIVORNO. Tocca scomodare Gadda e il suo pluricitato "Pasticciaccio brutto..." per definire la (non) scelta della Regione Toscana circa i due rigassificatori in procinto di sorgere (uno a breve, quello tra Livorno e Pisa), uno in futuro (quello di Rosignano) nel nostro territorio.
Breve riassunto per i più distratti: in principio spuntò l'Olt per Livorno in un consiglio comunale a Livorno ai tempi del sindaco Lamberti. Seguirono lunghe discussioni con gran parte della cittadinanza che non aveva nemmeno capito di che cosa si stesse parlando. Di lì a poco spuntò anche il progetto Edison legato alla Solvay. Incapaci di scegliere, Comune e Provincia non hanno mai messo a confronto i due progetti e la Regione ha fatto altrettanto lasciando al "chi prima arriva meglio alloggia" l'ardua sentenza.
Lo stesso Pier (piano energetico regionale) certificò questa non scelta scrivendo che la Regione ne prevedeva solo uno ma non specificando quale. A domanda si è sempre risposto da parte degli amministratori che essendo più avanti l'iter del rigassificatore di Livorno, che nel tempo si era spostato più verso Pisa rispetto al progetto iniziale, era quello a cui si faceva riferimento, ma il carta canta non c'è mai stato.
A fine della scorsa legislatura l'assessore Anna Rita Bramerini al termine della riunione della Giunta regionale sentenziò: «Il nostro Piano energetico prevede un solo rigassificatore in Toscana. La Regione ha accolto la sfida di dotare l'Italia di infrastrutture energetiche per diversificare e rendere più sicuro l'approvvigionamento energetico del Paese, ma l'impatto di due impianti simili sulla costa Toscana è insostenibile. Questa vicenda dimostra l'assenza di programmazione nazionale su una questione strategica come quella dell'approvvigionamento energetico».
«Il nucleo di valutazione - aggiunse riferendosi al progetto rosignanese - si è limitato ad esprimersi sullo specifico di questo progetto, ma a pochi chilometri di distanza, a Livorno, sono già avviati i lavori per la costruzione di un altro impianto, il rigassificatore Olt. La Giunta non poteva non fare una valutazione complessiva, coerente con le scelte contenute nel nostro piano energetico che prevede in Toscana la costruzione di un solo impianto del genere».
Parole rimangiate con i panni e tutto con la nuova giunta Rossi ma con il medesimo assessore che ha detto poche settima fa: «La posizione della giunta regionale sul progetto del rigassificatore di Rosignano nell'area Solvay è contenuta già nel Dpef e nel Programma di governo: in entrambi i documenti si manifesta la volontà di una riapertura del dibattito sul tema in modo coerente all'evoluzione di una vicenda da contestualizzare rispetto ai mutati scenari economici e sociali».
Ora con la Via arrivata al progetto Edison la strada appunto è riaperta, ma la posizione di greenreport.it non cambia: detto che in una fase transitoria che dovrebbe portare a una progressiva riduzione dell'uso di fonti energetiche fossile a quelle rinnovabili, un uso maggiore del gas è ineludibile, i due progetti dovevano essere valutati secondo il criterio della sostenibilità ambientale, che è nettamente a favore del progetto di Rosignano.
Sì è scelto invece di non scegliere e si è andati avanti con quello di Livorno per motivi in parte a noi oscuri o che possiamo solo immaginare, oltretutto senza serie compensazioni ambientali per il territorio livornese, come invece ha ottenuto Pisa, che con Livorno condividerà l'impianto. Alla fine ce ne troveremo forse due che alla Toscana non servono a niente, neppure a riconvertire quelle due vetuste centrali elettriche di Livorno e Piombino perché non si è stati in grado di inserire nemmeno questo come "pagamento" per la costruzione del rigassificatore.
Nessuna garanzia neppure a livello sociale dal punto di vista del lavoro e delle bollette del gas.
Per non parlare della sicurezza dato che i dubbi della super commissione voluta dalla Regione proprio per valutare questo aspetto dell'impianto sono anche i nostri e non fanno dormire affatto sogni tranquilli.
Sul gas ci sarebbe da dire poi che arriverà pure il Galsi, il tubone dall'Algeria, pure questo senza che il territorio ne benefici tranne forse l'Isola dell'Elba se davvero verrà così metanizzata.